Rocca di Papa, alla fine la storia della vacca avvistata ferita ieri mattina e poi in mattinata morta, ad una cinquantina di metri dalla rotatoria di via dei Laghi, tratto in discesa di via Ariccia, ha commosso un po’ tutti.
Era probabilmente uno degli animali investiti sabato sera alle 19 su via dei Laghi, al confine con Nemi e Rocca di Papa, da una ragazza che se li è trovati davanti con la sua Fiat 500 Large e non ha potuto evitarli.
Il problema della mancata localizzazione dell’animale ferito nei boschi, nasce da una segnalazione di un passante, in mezzo al bosco di via Ariccia, non lontano dalla Casa del Divin Maestro, dove si ritira spesso Papa Francesco. Nel vedere ieri mattina, la povera vacca ferita e malandata, non ha dato le giuste indicazioni stradali e del luogo al 112. Parlava di “una zona di via dei Laghi, vicino ad una rotatoria, in direzione Ariccia, Nemi, Albano”. Indicazione che non ha permesso di trovarla, nel sopralluogo svolto nella zona indicata (male) molto vasta e su più comuni, dove tra l’altro non esiste una direzione Nemi-Albano.
“In questi casi, la cosa migliore da fare è chiamare la polizia locale del comune interessato e attendere sul posto l’arrivo, che di solito è di pochi minuti, per indicare il luogo esatto, soprattutto se nascosto alla vista umana ed impervio, come in questo caso, che non era facile da vedere dalla strada”, ha detto il comandante della Polizia Locale di Rocca di Papa, Gabriele Di Bella. “Oggi infatti all’ora di pranzo siamo stati chiamati da un passante, e contestualmente dal servizio veterinario della Asl, che segnalavano il povero animale ormai morto, all’interno del bosco, nascosto tra gli alberi .Siamo subito andati, e in collaborazione con il servizio veterinario, abbiamo provveduto alla constatazione di morte per traumi da probabile incidente, dove a causa dell’urto nella parte posteriore, la vacca ha perso anche la coda. Abbiamo disposto subito la rimozione dell’animale, che avverrà in poche ore a carico del Comune, tramite una ditta specializzata in queste operazioni di recupero e smaltimento”.
Sostanzialmente la povera vacca che fa parte di una mandria mista, tra vacche, vitelli e tori, che vive inselvatichita, da oltre 10 anni, nei boschi in località “Barbarossa” in via dei Corsi, a ridosso di via dei Laghi a Rocca di Papa, forse si poteva salvare, ma le ferite e i traumi dell’urto secondo i veterinari intervenuti sul posto erano molto gravi. “Questi gruppi di vacche, tori, vitelli, ormai selvatici, che non hanno proprietari, come accertato, in vari interventi, non avendo nessun bollino o microchip, scendono spesso anche verso Nemi e il lago di Castel Gandolfo, in cerca di cibo e per abbeverarsi. In particolare lungo il sentiero di Fontan Tempesta sulle alture di Nemi, a Valle delle Colombe, dove ci sono fonti di acqua fresca zampillanti e abbeveratori, o verso il lago di Castel Gandolfo”, spiega un residente della zona. “E creano grandi problemi nell’attraversare la strada, la via dei Laghi, percorsa giorno e notte da migliaia di auto, moto, camion e ciclisti, siamo molto preoccupati, in quanto aumentano sempre più riproducendosi, in una zona vasta su più comuni, difficile anche da localizzare la loro posizione, usano spostarsi in continuazione. Ma ormai gli incidenti e gli avvistamenti sono all’ordine del giorno”, conclude.
Tornando alla grossa vacca trovata morta dopo 2 giorni e mezzo dall’incidente che ha distrutto la macchina della sfortunata ragazza di Velletri; “Se chi ha fatto la segnalazione, anzichè limitarsi a chiamare il numero unico dell’emergenza 112 e dare indicazioni sommarie e fuorvianti avesse chiamato la Polizia locale o anche i carabinieri di zona, ed avesse atteso sul posto il nostro arrivo o dato perlomeno indicazioni più esatte del luogo. In quel caso i veterinari della Asl Roma 6 dopo il nostro intervento e la nostra chiamata potevano salvarla, affidarla a qualche azienda della zona per la cura e la custodia, come abbiamo fatto in molti altri casi, intervenendo celermente in sinergia. Anche gli animali se malati, feriti o debilitati hanno diritto alle cure ed a una degna sepoltura, come faremo ormai in questo caso” ha concluso il comandante Gabriele Di Bella.