Nel 2021, la campagna ha coinvolto le città di Bari, Fermo, Catania e San Felice Circeo con attività di sensibilizzazione delle comunità locali, analisi quali-quantitative e condivisione di linee guida con le Istituzioni locali per la riduzione del fenomeno.
I risultati sono stati straordinari: nelle quattro località è stata registrata una riduzione media di abbandono dei mozziconi nell’ambiente del 53%.
Ogni anno, solo in Italia, sono 14 miliardi i mozziconi di sigaretta che finiscono nell’ambiente, confermandosi il rifiuto più diffuso sulle nostre spiagge. Secondo l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente), i mozziconi rappresentano il 40% dei rifiuti complessivi presenti nel Mediterraneo, davanti a bottiglie, sacchetti di plastica e lattine. I mozziconi arrivano in mare attraverso un “piccolo” gesto fatto automaticamente, con disattenzione, e che non viene considerato grave da chi lo compie: vengono gettati in strada, nei tombini, nelle aree verdi, lungo le spiagge e gli argini dei fiumi, facendosi così strada nelle fogne e finendo poi nei fiumi e nei nostri mari, dove rilasciano centinaia di sostanze nocive dannose per gli organismi acquatici.
Per la campagna, lo scorso agosto al Circeo è stata istallata in Piazza Vittorio Veneto una vera e propria “scena del crimine”, in cui, accanto alle sagome delle vittime – tartarughe, pesci e altri animali marini – è stata posta la riproduzione di un mozzicone gigante come simbolica “arma del delitto”. Oltre a locandine informative per le vie di San Felice, i volontari di Marevivo hanno distribuito più di 1.000 posacenere tascabili e riutilizzabili, in plastica riciclata.
“Abbiamo partecipato con entusiasmo a questa iniziativa – ha commentato Giuseppe Schiboni, sindaco di San Felice Circeo – che si è inserita perfettamente in una serie di attività green che, negli ultimi anni, abbiamo sviluppato sul nostro territorio. Dal report presentato da Marevivo e British American Tobacco Italia è emerso che studi in corso all’Università Politecnica delle Marche evidenziano che le sostanze rilasciate dopo 24 ore da 5 mozziconi in un litro d’acqua inibiscono del 50% la crescita di microalghe. È stato anche visto che 4 mozziconi in un litro possono inibire la bioluminescenza dei batteri marini del 50%, mentre ne bastano ancora meno per causare malformazioni evidenti nello sviluppo embrionale dell’ostrica o alterazioni cellulari nei tessuti dei mitili. Questi dati confermano l’importanza dell’attività svolta a San Felice, un paese di mare incastonato nel Parco Nazionale del Circeo: abbiamo chiesto a Marevivo e BAT Italia di ripetere l’iniziativa nel nostro territorio anche nei prossimi anni.”
Secondo l’indagine sui comportamenti dei fumatori condotta da JustOnEarth durante la campagna a Bari, Fermo, Catania e San Felice Circeo, più di metà delle sigarette sono fumate fuori casa. E dove finiscono? Il 30% dei mozziconi viene smaltito nei cestini mentre ben il 70% viene, invece, gettato a terra. Uno dei problemi alla base di questo comportamento è la generale sottostima legata al problema e al meccanismo causa-effetto. Impietoso è anche il confronto con gli altri rifiuti. Se per altre tipologie di rifiuti, la percentuale di comportamento corretto riscontrata nei cittadini è superiore all’80%, nel caso delle sigarette questo valore scende drasticamente raggiungendo un picco negativo del 39,5%.
Post campagna, è stata registrata nelle 4 località una forte riduzione del fenomeno del littering per un valore medio complessivo di -53%. Per valutare l’impatto della campagna, JustOnEarth ha effettuato il confronto tra il numero di mozziconi di sigarette prima del lancio della campagna e dopo la sua conclusione, suddividendo il territorio urbano di ciascuna località in tre categorie, corrispondenti ad altrettante fasce di rischio (“alto”, “medio” e “basso”). Per la realizzazione di questa analisi JustOnEarth si è avvalsa di una tecnologia particolarmente avanzata di monitoraggio satellitare e intelligenza artificiale che ha permesso di interpretare e trasformare le immagini fornite dai satelliti del progetto “Copernicus” dell’Agenzia Spaziale Europea, con un livello di precisione del 98,3%.