Nelle ultime settimane si è parlato molto del museo, poiché purtroppo, durante le festività appena trascorse, è stato teatro di due furti di reperti romani. Nella prima incursione i ladri hanno trafugato un busto di marmo dall’area espositiva, mentre nella seconda sono stati presi di mira i magazzini del museo, da dove sono stati portati via anche dei reperti sequestrati in operazioni delle forze dell’ordine a tutela del patrimonio artistico e culturale. In un primo momento era circolata la notizia che la struttura fosse priva di impianto d’allarme, ma non è così. L’allarme, ad esempio nel secondo episodio criminoso, avvenuto nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio, è scattato eccome e le forze dell’ordine sono giunte sul posto in meno di dieci minuti. Un tempo che comunque è bastato ai malviventi per portare via anfore, marmi e vasellame. Le indagini sono in corso e intanto c’è chi ha chiesto le dimissioni del dirigente Franco Pusceddu e chi non ha risparmiato pesanti frecciate dalle pagine dei giornali locali, arrivando a definire il museo civico archeologico di Anzio un “colabrodo”.
Certamente, con questi due furti, messi a segno a così breve distanza di tempo uno dall’altro, è stato assestato un brutto colpo ad un’istituzione così importante e di lustro per la città, ma speriamo che chi di dovere faccia tesoro di questi brutti episodi per migliorare ulteriormente gli standard di sicurezza del museo.