Medesima attività è prevista da realizzarsi nelle prossime settimane su altri primari tratti di viabilità regionale a cura degli Enti Proprietari e di cui sarà data notizia nelle forme adeguate». Si tratta, a differenza degli autovelox installati su via Epitaffio negli ultimi mesi del 2013, di postazioni mobili, con pattuglie presenti in loco. Il tratto interessato è quello che va dal Comune di Latina a quello di Terracina, passando per il territorio di Pontinia. Un intervento, questo, atto a contenere la velocità degli automobilisti che ogni giorno percorrono la Statale Appia per e verso Terracina. Un intervento che preoccupa non poco gli utenti abituali dell’Appia che non sono abituati a porre attenzione ai diversi limiti di velocità che, nei pressi degli incroci a raso e dei semafori, arrivano a toccare i minimi di 50 chilometri orari. La preoccupazione principale è proprio questa.
Come sempre, ed anche in questo caso, gli autovelox vengono visti come un’arma a doppio taglio: da una parte si pensa facciano il proprio lavoro (diminuire il tasso di incidentalità nei tratti prestabiliti), dall’altra, però, vengono percepiti come un’ulteriore tassa utile solamente a rimpinguare le casse delle amministrazioni pubbliche. Il territorio dei confine tra i Comuni di Latina, Sezze, Pontinia, Sabaudia e Terracina è sempre più “invaso” dalle macchinette di controllo della velocità. Con le ormai “collaudate” installazioni presenti su Via Campania (tra Borgo San Michele e Borgo Faiti) e quelle sulla Pontina (tra Latina e Sabaudia) si devono tener conto le nuove installazioni sulla Migliara 47 (strada che consente di prendere la nuova 156 e successivamente l’autostrada di Frosinone) e, infine, le ultime annunciate sull’Appia. Insomma, si tratta di un vero e proprio accerchiamento che a molti, automobilisti e camionisti compresi, sembra assomigliare sempre più ad un pedaggio da far pagare ai lavoratori.