è stata la prima ferrovia della capitale, oggi è una delle linee utilizzate dai pendolari dei Castelli per raggiungere Roma. A 160 anni di distanza dall’inaugurazione solo una cosa è rimasta identica: il tempo di percorrenza. Quando il 14 luglio del 1856 iniziò il servizio regolare, i treni coprivano il percorso che collegava Porta Maggiore a Frascati (località Campitelli, a 3 km dal centro abitato) in circa 30 minuti, così come avviene oggi, per una distanza di 24,5 km.
Ore 8.15 di lunedì 18 gennaio, stazione di Frascati. C’è un po’ di fila al bar per comprare i biglietti, 5 obliteratrici su 6 funzionano, la stazione è abbastanza pulita e gli operai sono al lavoro per il rifacimento della facciata. Il treno parte puntuale alle 8.36, c’è ampia disponibilità di posti e i vagoni sono ben riscaldati. Qualche problema, come da abitudine, lo danno le porte dei vagoni che si bloccano per un minuto. A Ciampino salgono un centinaio di persone, il treno arriva a Termini in orario. Una puntalità riscontrata anche nel viaggio di ritorno, partito alle 15.54 da Roma. Sul treno ci sono due poliziotti per “motivi di sicurezza”: “Non è una novità, lo facciamo da 5-6 anni – spiega uno di loro – Ultimamente con il pericolo terrorismo il servizio è stato intensificato”. Il controllore passa a verificare i biglietti mentre c’è anche un addetto alla pulizia a bordo del treno, con tanto di pettorina gialla e scopa in mano che si dà da fare per sistemare le vetture. L’altoparlante avvisa che sulla linea “è attivo il servizio di pulizia a bordo”. Niente a che vedere insomma con le altre due linee (Albano e Velletri) che collegano la capitale ai Castelli, decisamente più critiche sotto tanti punti di vista (pulizia, affollamento, puntualità). Nota dolente il costo eccessivo per parcheggiare alla stazione (5 euro la tariffa giornaliera, 65 euro quella mensile) che infatti è mezzo vuoto. Un prezzo decisamente troppo elevato per essere un parcheggio di scambio, basti pensare che si pagano 2 euro per sostare 12 ore alla stazione San Pietro. Novità in arrivo invece per quanto riguarda biglietti: addio per quelli a fascia chilometrica, dal 30 giugno 2016 si potranno acquistare solo quelli contenenti l’indicazione delle stazioni di partenza e di arrivo (già in vendita da mesi) e saranno utilizzabili entro un tempo determinato dall’acquisto. L’obiettivo, oltre alla completa digitalizzazione del sistema, è quello di contrastare il fenomeno dell’evasione, stimato intorno al 9% nel Lazio ma decisamente più consistente nelle tratte brevi. “E’ ancora troppo presto per capire se da questo punto di vista ci sono stati significativi miglioramenti – spiega il controllore al termine del viaggio – Ci sono alcune linee dove il fenomeno dell’evasione è più diffuso, ad esempio sulla Nettuno-Roma, una delle peggiori per quanto riguarda i “portoghesi”. Sicuramente la barriera di sicurezza installata (a settembre ndr) alla stazione Termini, prima di raggiungere i binari, ci semplifica il lavoro”.
Ore 8.15 di lunedì 18 gennaio, stazione di Frascati. C’è un po’ di fila al bar per comprare i biglietti, 5 obliteratrici su 6 funzionano, la stazione è abbastanza pulita e gli operai sono al lavoro per il rifacimento della facciata. Il treno parte puntuale alle 8.36, c’è ampia disponibilità di posti e i vagoni sono ben riscaldati. Qualche problema, come da abitudine, lo danno le porte dei vagoni che si bloccano per un minuto. A Ciampino salgono un centinaio di persone, il treno arriva a Termini in orario. Una puntalità riscontrata anche nel viaggio di ritorno, partito alle 15.54 da Roma. Sul treno ci sono due poliziotti per “motivi di sicurezza”: “Non è una novità, lo facciamo da 5-6 anni – spiega uno di loro – Ultimamente con il pericolo terrorismo il servizio è stato intensificato”. Il controllore passa a verificare i biglietti mentre c’è anche un addetto alla pulizia a bordo del treno, con tanto di pettorina gialla e scopa in mano che si dà da fare per sistemare le vetture. L’altoparlante avvisa che sulla linea “è attivo il servizio di pulizia a bordo”. Niente a che vedere insomma con le altre due linee (Albano e Velletri) che collegano la capitale ai Castelli, decisamente più critiche sotto tanti punti di vista (pulizia, affollamento, puntualità). Nota dolente il costo eccessivo per parcheggiare alla stazione (5 euro la tariffa giornaliera, 65 euro quella mensile) che infatti è mezzo vuoto. Un prezzo decisamente troppo elevato per essere un parcheggio di scambio, basti pensare che si pagano 2 euro per sostare 12 ore alla stazione San Pietro. Novità in arrivo invece per quanto riguarda biglietti: addio per quelli a fascia chilometrica, dal 30 giugno 2016 si potranno acquistare solo quelli contenenti l’indicazione delle stazioni di partenza e di arrivo (già in vendita da mesi) e saranno utilizzabili entro un tempo determinato dall’acquisto. L’obiettivo, oltre alla completa digitalizzazione del sistema, è quello di contrastare il fenomeno dell’evasione, stimato intorno al 9% nel Lazio ma decisamente più consistente nelle tratte brevi. “E’ ancora troppo presto per capire se da questo punto di vista ci sono stati significativi miglioramenti – spiega il controllore al termine del viaggio – Ci sono alcune linee dove il fenomeno dell’evasione è più diffuso, ad esempio sulla Nettuno-Roma, una delle peggiori per quanto riguarda i “portoghesi”. Sicuramente la barriera di sicurezza installata (a settembre ndr) alla stazione Termini, prima di raggiungere i binari, ci semplifica il lavoro”.
27/01/2016