Gianluca, 50 anni, ispettore di Polizia, è in servizio a Cisterna ed è attualmente ad Amatrice per aiutare la sua collega Giovanna Gagliardi, la poliziotta residente a Nettuno che ha perso marito, figli e genitori nel terribile terremoto di Amatrice. L’uomo ha visto sì tanto dolore, ma anche tanta forza e speranza tra i volontari al lavoro. Gianluca racconta di decine di corpi che venivano estratti senza vita dalle macerie, con i familiari straziati dal dolore. Gianluca ha visto con i propri occhi il dolore. Da quella stessa palazzina sono state estratte altre persone senza vita. un’esperienza che lo segnerà per tutta la vita”. In questo momento Gianluca è con Giovanna ad Amatrice per dare forza e sostegno alla donna e a tutti gli altri sopravvissuti alla tragedia.
Dai Castelli ad Amatrice per aiutare
“Dalle macerie decine di corpi senza vita”, le parole strazianti dei volontari
I Volontari della Protezione civile dei Castelli Romani hanno messo subito in moto la macchina della solidarietà per i terremotati di Amatrice e città limitrofe. Giungono adesso le prime loro testimonianze: “In questi due giorni credo per la prima volta che il volontariato di protezione civile di Ariccia è stato usato per scavare direttamente sulle macerie con tutti i mezzi a disposizione, spiega un volontario di Protezione Civile. Di solito la regola come giusto che sia spetta esclusivamente ai professionisti quali sono i vigili del fuoco. Io sono ad Amatrice da ieri mattina a scavare con mani e pala insieme a due vigili del fuoco ed una squadra di operai edili del posto. A scavare per cercare di recuperare il corpo di una signora . Era un edificio di tre piani crollato diventato dell’altezza poco più di un furgone. Il figlio era li presente con noi che ci descriveva come era la casa in piedi e noi da come si erano adagiati i resti cercavamo di scavare in una direzione ipotetica. Mentre si scavava e si toglievano pietre uscivano oggetti che facevano parte della camera da letto della signora. Prima il controsoffitto, poi si è tirato fuori il lampadario, subito dopo il comodino poi l’armadio . Allora penso stiamo nella direzione giusta, e ti sale quella adrenalina che spaccheresti il mondo . E scavi ma niente poi arriva il cinofilo che con il cane per ricerca persone scomparse, cerca di infilarsi nel buco che stai creando. Cresce la convinzione di trovare corpi ancora vivi, anche se non sai se la signora sia viva o morta. Poi passano tre, quattro ore, che scavi e niente non ce traccia del letto della signora , il figlio ti dice: “Questo era il pavimento, questo era il soffitto del negozio sotto la camera , e niente niente da fare . Passa un altra ora ed il capo squadra dei Pompieri comincia ad agitare la testa e cominci a capire che forse non sei nella direzione giusta, fino a quando si gira si toglie il casco si toglie la polvere di dosso guarda il figlio della signora come volesse cominciare a fargli un discorso che gia immagini. Da li mentre ti passano i massi cominci a pensare: ci siamo inventati tutto andiamo sulla Luna ,Gru potenti scavatori che non si fermano davanti niente e nessuno, o meglio davanti alla forza della natura si , perche non siamo niente e l’unica cosa che ci permette di operare è una sepmlice pala , un piccone e le tue braccia . Poi il vigile del fuoco prende coraggio e dice al figlio: “Io continuerei pure per giorni cosi ma lei deve capire che a questo punto qui serve una pala meccanica e che ora è impossibile arrivarci . Sono passati due secondi alzi la testa ti giri e non ce più nessuno che ti passa i sassi il figlio si siede per rimanere vicino alla mamma e a quel punto prendi i tuoi attrezzi e ti sposti un po’ più in la con la.speranza che vada meglio . Morte, desolazione, ma anche speranza, sempre speranza e perseveranza di trovare qualcuno vivo, come è accaduto diverse volte, anche tra queste macererie !”.
25/08/2016
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