Tre anni di reclusione. Questa la condanna inflitta dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Velletri, Giuseppe Boccarrato, ad Antonio Buongiovanni, 62 anni, di Ardea, unico imputato per il disastro della EcoX di Pomezia. Per gli inquirenti il 62enne, amministratore della Ecoservizi per l’ambiente, la società che aveva preso in affitto la EcoX, sarebbe responsabile di di incendio colposo e inquinamento ambientale colposo. Accuse relative al rogo che, il 5 maggio 2017, distrusse l’azienda sulla Pontina Vecchia, dove erano accumulate oltre 8.400 tonnellate di rifiuti, provocando una nube tossica che seminò il panico nelle province di Roma e Latina. Davanti alla Commissione parlamentare sugli ecoreati il manager della EcoX, poi deceduto, Salvatore Guglielmino, aveva inquadrato Buongiovanni come una testa di legno, specificando che a gestire tutto era sempre la EcoX e dunque lui. Nessuno però è stato neppure indagato oltre il 62enne di Ardea, anche se in tanti, prima del disastro, erano a conoscenza della situazione critica in cui versava l’azienda. Un aspetto quest’ultimo su cui da tempo sta dando battaglia l’avvocato Francesco Falco, legale di parte civile. Respinta dal giudice Gisberto Muscolo la richiesta di patteggiamento avanzata dall’imputato, il giudice Boccarato ha processato il 62enne con rito abbreviato, condannandolo a tre anni di reclusione e a risarcire le parti civili. Le indagini sono state condotte dal sostituto Procuratore dottor Luigi Paoletti.
05/03/2020