Difficile, la ricostruzione delle attività di spaccio: come evidenziato nella conferenza stampa di martedì mattina nel commissariato di Anzio, i pusher – che coprivano turni di almeno sedici ore nell’arco della giornata – prelevavano la droga in posti sempre diversi, al fine di non essere scoperti dalle forze dell’ordine. In più, non avevano mai con sé quantitativi di stupefacente maggiori rispetto a quelli da vendere e ricevevano ordinazioni e punti di scambio attraverso un cellulare che, a “fine turno”, veniva passato al pusher successivo. “Catena” è stato tradotto in carcere, con la stessa misura disposta per Nabil Bargaoui e Jolanda Szczepanska, anche loro residenti ad Ardea e facenti parte del gruppo più vicino a “Catena”. Sempre in carcere è finito Patryck Zimisky, che secondo gli investigatori era colui che materialmente si occupava della sistemazione e della consegna della droga, essendo legato da una amicizia con Guercio. Gli altri indagati finiti in carcere e facenti parte dell’ipotetica rete dei pusher sono Paolo Conte, di Ardea; Valter Frillocchi, di Pomezia; Luana Di Ettore, di Pomezia; e Mario Retrosi, di Ardea. Ai domiciliari, invece, è finita la figlia di Francesco Guercio, Sonia, insieme ad Alessandro De Giosa, anche lui ai domiciliari e residente a Pomezia. Arresti domiciliari, infine per Noemi Barbaliscia, di Velletri; Alessandro Covino, di Ardea; Gianluca Manenti, di Ardea; Anna Nolfo, di Ardea; Fabrizio Tasselli, di Aprilia; e Alessio Roberti, di Ardea. In queste ore, per gli indagati che sono custoditi in carcere inizieranno gli interrogatori di garanzia, col gip Muscolo.
Un mare di cocaina tra Ardea ad Anzio
Droga purissima e acquirenti infiniti, Francesco Guercio a capo dello Spaccio
Una merce purissima, da vendere a una serie di acquirenti talmente ampia e variegata da non riuscire a realizzare un elenco completo degli acquirenti. Questi i dettagli del traffico di stupefacenti e della rete di spaccio bloccata nei giorni scorsi dal Commissariato di Polizia di Anzio. Nettuno con l’operazione Catena, che ha portato all’arresto di 21 persone, quattro delle quali detenute in carcere. A capo della rete di spaccio Francesco Guercio, classe 1955, formalmente residente in Egitto ma di fatto domiciliato a Tor San Lorenzo, meglio noto con il soprannome di “Catena”. La cocaina spacciata nelle strade di Ardea, Tor San Lorenzo, Lido dei Pini, Lavinio e Anzio era di elevatissima qualità e fruttava guadagni enormi all’organizzazione finita in manette dopo quasi due anni di indagini serratissime. In un solo anno, infatti, è stato stimato in circa 900mila euro.
01/02/2018
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