Molti “sono candidati nei consigli comunali di capoluoghi di provincia e regione”, ha spiegato il presidente della Commissione antimafia che ha monitorato 19.782 candidature, “il massimo per le poche risorse di cui dispone la Commissione Antimafia”, ha detto Morra spiegando che i tempi per esaminare i sono stati stretti visto che i “partiti continuano a presentare le liste l’ultimo giorno utile”.
Per quanto riguarda le elezioni del Consiglio comunale di Ciampino, è stato ritenuto incandidabile Ernesto Garofano, per la lista Ideale per Ciampino, perchè “in contrasto con le previsioni dell’art. 10 comma 1, lettera a) e art. 15, comma 1 della cosiddetta «legge Severino» poiché nei confronti del predetto risulta essere stata pronunciata sentenza di applicazione della pena di anni 2 mesi 2 di reclusione, in data 12 aprile 2013 dal Tribunale di Velletri, divenuta irrevocabile il 22 ottobre 2013, per il delitto di cui all’art. 73 comma 5 DPR 309/1990. Pertanto, è da dichiararsi incandidabile. La candidatura risulta infine in violazione dell’articolo 1, comma 1, lettera f), del Codice di autoregolamentazione, avendo il candidato riportato la condanna non definitiva per il reato di cui all’art. 648 bis cp.”.
Per quanto riguarda le elezioni del Consiglio comunale e del Sindaco di Ardea, la candidatura di Brunella Pinciaroli, per la lista ‘Ardea al centro-Cambiamo con Toti’, risulta “in violazione dell’art. 1, comma 1 lettera e) del Codice di Autoregolamentazione essendo stata emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Velletri, in data 25 febbraio 2020 sentenza di condanna alla pena di anni tre e mesi cinque di reclusione, tra l’altro, per il reato di cui agli artt. 81, 110 e 629 cp. Pende giudizio di appello con udienza ancora da fissare”. Non è incandidabile e c’è un giudizio ancora pendente, quindi va considerata innocente fino al terzo grado di giudizio. L’unica questione riguarda l’opportunità di tale candidatura: nessuno, a quanto pare, del partito sapeva della condanna.