Ancora una volta, nella giornata di ieri, si è consumata l’ennesima aggressione che ha coinvolti due infermieri che prestano servizio presso la Sala Rossa dell’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina. È stato denunciato un polacco di 45 anni.
«Questo episodio dimostra quanto le aggressioni nei pronto soccorso siano un problema serio e complesso, che pertanto richiedono un impegno collettivo per prevenirle e affrontarle, garantendo la sicurezza del personale sanitario e dei pazienti e preservando l’integrità dei servizi di emergenza», spiega la Cgil.
«Senza gli investimenti sul Personale, sulle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali, su una tangibile ed efficace medicina territoriale, e soprattutto senza una loro vera integrazione i cittadini si recheranno sempre al P.S. che diventa il filtro per tutta la domanda di sanità.In un sistema sanitario, dove il Personale lavora con il contratto scaduto, sotto pressione e spesso sotto organico viene additato addirittura come coloro che hanno generato il problema anziché come coloro che ci assistono e si prendono cura della nostra salute», aggiunge.
E ancora: «Il Pronto Soccorso dovrebbe disporre di idonei locali in cui far confluire utenti esagitati o potenzialmente pericolosi. Non è possibile continuare a gestire le criticità in un regime di promiscuità mettendo a rischio lavoratori e utenti. È urgente attivare tutte le misure necessarie per far operare in sicurezza i lavoratori. La Direzione strategica della Asl di Latina deve fare di tutto affinchè non avvengano più le aggressioni al personale sanitario».