Un vero peccato. Si è interrotto con il doppio pareggio di sabato 11 (8-8 contro l’Athlon) e domenica 12 giugno (6-6 contro la Star Light) il sogno promozione alla serie superiore della Roman Sport City, la compagine pometina targata Middei che tanto bene aveva fatto fino a questo momento. Una squadra giovane capace di stupire e di stupirsi, protagonista di una cavalcata strepitosa interrotta troppo bruscamente sicuramente per demeriti propri ma anche da arbitraggi alquanto discutibili che in questi play off hanno rappresentato il vero nemico pubblico numero uno per Salis &Co. Venendo alla prima partita di questa due giorni che dalle parti di Pomezia difficilmente dimenticheranno, bisogna subito dire che nel pareggio contro l’Athlon hanno pesato come un macigno gli strascichi del turno precedente, visto che la RSC si ritrova a scendere in vasca senza portiere e capitano, appiedati dal giudice sportivo (nonostante il ricorso in Federazione per palesi irregolarità) dopo la burrascosa partita del turno precedente che, aggiungendosi ad un paio di atleti menomati da infortuni, costringono il Mister Middei ad utilizzare un paio di ragazzini del vivaio oltre a doversi impegnare in prima persona nella formazione titolare. La partita è nervosa e dura ma procede in sostanziale equilibrio, tranne nel secondo tempo dove il passivo sale a quattro reti di svantaggio. L’orgoglio dei ragazzi della RSC emerge imperioso e prima del termine il risultato viene riportato in parità, spegnendo ogni velleità avversaria Alla fine si dovrà anche recriminare per un rigore banalmente sbagliato e almeno altre due occasioni dove la palla, a portiere battuto, rimbalzava beffardamente sui pali. Non è ancora tutto perduto ed il giorno seguente, domenica, la RSC affronta la squadra fanalino di coda (star Light), con la possibilità che i risultati degli altri incontri, uniti all’auspicabile vittoria di questo lascino una piccola residua speranza di raggiungere il quarto posto, utile per un ultimo spareggio. Si assiste invece ad un’altra discutibilissima esibizione dell’arbitro, che prende decisioni che manderanno su tutte le furie i pometini, come l’espulsione diretta e definitiva del Capitano della squadra, reo di aver detto “ma che fallo è?” dopo aver appena subito una ingiusta espulsione temporanea per un fallo impropriamente invertito. Si continua su questo copione, fino alla espulsione definitiva del Mister Middei, per aver rimproverato energicamente ma educatamente un proprio atleta durante un time-out. Il risultato finale è un altro pareggio, che a questo punto è soltanto un freddo dato da consegnare alle cronache e alle statistiche, che possiamo affermare senza dubbio di essere smentiti da alcuno, non renderanno mai la effettiva realtà oggettiva vista in questi mesi. Per dovere di informazione sottolineiamo che la RSC ha depositato in Federazione il secondo reclamo formale, nel giro di pochi giorni, nella speranza, peraltro illusoria, di vedere riconosciuti i torti subiti. In casa Pomezia è molto amaro veder sfumare l’obiettivo della promozione alla serie superiore, sicuramente alla portata dei ragazzi della RSC, non per soli propri esclusivi demeriti ma per decisioni che ne hanno condizionato fortemente i risultati. La RSC ha dimostrato a tutti di possedere inequivocabili doti di grande orgoglio e dignità, contrastando gli avversari con sportività e sano agonismo, arrendendosi solo oltre alla implacabile sfortuna, che li ha guardati sempre ben dritti negli occhi. L’ultima sfida, contro la 3T, in programma il 22 prossimo, non ha più alcun significato, se non la dignitosa rappresentazione dell’ultimo capitolo di questo avvincente romanzo, il cui finale è degno del miglior Hitchcock.
13/06/2016