Ogni tanto ringrazia, si scusa se ha sbagliato qualcosa e dice: è tutta emozione. Calcutta, numero uno della musica indie che affascina i giovani e rende scettici gli adulti, ha riempito lo stadio Francioni ricordando un po’ Tiziano Ferro, quando non iniziava mai un tour di concerti senza partire da Latina. Il cantante di “Paracetamolo”, che una decina di anni fa studiava al classico, si è presentato sul palco con una polo ed una giacca a vento, un cappello con la visiera e la sciarpa del Latina appesa al microfono. Quando ha cantato “Frosinone” trasformando il ritornello in “Chi non salta è giallo blu” l’ha messa al collo. Educato e impacciato, Edoardo D’Erme ha portato in scena la sua semplicità ed i fan lo hanno riconosciuto davvero quando, formulando una frase, si è incastrato con le parole. “Mi sento come in una specie di talent – ha detto presentando la canzone “Milano” e spiegando cos’è per lui il successo ricominciando due o tre volte per esprimersi al meglio – che poi io non so che è un talent, in cui io sono un esperimento”. Con le 15mila persone presenti ha dialogato a tratti: ogni tanto, tra una canzone ed un’altra, diceva un ironico e spontaneo “ciao” che faceva sorridere tutti. Ai fan ha chiesto di salutare in coro la nonna, che abita a due passi dallo stadio. “Se diciamo tutti insieme “Ciao nonna” – ha detto – magari ci sente. Che sicuramente starà guardando la televisione anziché sentire a me”. Insomma Calcutta, con le sue parole che possono sembrare sconclusionate e buttate lì ma sono vere, ha trovato il modo di raccontare i giovani e di parlare la loro lingua. Ha “sganciato” le parole giuste per raccontare cosa vuol dire non sapere dove andare, come quando in una canzone, dice: “Io ti giuro che torno a casa e non so di chi”. Ed ha dato una boccata di ossigeno a Latina, che fa il tifo per lui che ce l’ha fatta. Un velo di emozione nel cantare l’ultima canzone dopo un’ora e mezza di concerto, frutto del suo secondo disco “Evergreen”. Che chissà se è il nome del parco di Latina dove giocava da bambino. (Foto: Ivan Eotvos)
22/07/2018