Entro il 31 marzo dovranno, quindi, far eseguire tutte le opportune verifiche ed ispezioni sulle alberature che si trovano nelle aree di loro pertinenza, avvalendosi di ditte specializzate, al fine di accertare la presenza dei nidi di processionaria del pino. Qualora dovessero essere presenti nidi, dovranno essere rimossi e bisognerà avviare autonomamente la disinfestazione, a proprie spese. Stesso discorso per chi è proprietario o conduttore di aree forestali (rimboschimenti, boschi misti): rilevati nidi di processionarie, è obbligatorio contattare il Servizio Fitosanitario Regionale, che deciderà come è meglio intervenire.
“E’ fatto divieto assoluto – precisa l’ordinanza comunale – di distruggere i nidi rimossi all’interno dei centri abitati, depositare e/o abbandonare rami con nidi di processionaria presso i centri di raccolta comunale di rifiuti o nei contenitori per la raccolta differenziata di carta, vetro, plastica, indifferenziato e organico, nonché nei cestini dislocati sul territorio comunale”. Chi non ottempererà all’obbligo rischia di incorrere in una denuncia e in una sanzione fino a 500 euro.