PETROMARINE: UNA STORIA TRAVAGLIATA
Il via libera alla società Petromarine è arrivato dopo che nel 2016 lo stesso Comune di Pomezia aveva annullato il programma integrato risalente al 2009. Sono seguiti anni di ricorsi e controricorsi alla magistratura amministrativa, finché nel 2017 la Regione Lazio ha segnalato al Comune che il piano poteva essere solo modificato e non annullato. L’amministrazione M5S del sindaco Zuccalà ha preso atto di ciò concludendo l’iter e rimodulando le previsioni urbanistiche, in accordo con Petromarine, e licenziando definitivamente il progetto.
LATIUM VETUS: LEGGE REGIONALE AGGIRATA
L’associazione Latium Vetus muove pesanti accuse al programma integrato della ex cava Tacconi. Infatti, mentre il sindaco di Pomezia parla di «6 milioni di euro» destinati «alla riqualificazione dell’area ex Tacconi», Latium Vetus sostiene davanti ai giudici del Tar che «la legge regionale apparirebbe aggirata ed elusa: la rimodulazione del piano “ex Tacconi”, infatti, eccederebbe le percentuali consentite dalla normativa per l’attivazione delle “varianti non sostanziali”». «Non è tutto – continua l’associazione – Si arriverebbe a localizzare le cubature, non solo in zona agricola ed in gran parte inedificata, ma anche su area inedificabile per la presenza di una previsione stradale di piano regolatore». Aspetti su cui dovrà esprimersi la magistratura amministrativa.
Al Comune di Pomezia Latium Vetus dà appuntamento in tribunale. “Si tratta di una scelta folle presa da politicanti senza alcuna visione e riconducibili a quel trasversale partito del cemento di antica memoria – accusa l’associazione – Una follia contro cui Associazione Latium Vetus, si batterà senza se e senza ma, come già avvenuto con il vincolo paesaggistico che nel 2017 ha permesso di tutelare 2000 ettari di campagna fra Pomezia ed Ardea”.