4 pozzi di controllo (A, F1bis, B e D) interni alla discarica di Albano presentano al loro interno acqua con una concentrazione di 4 elementi chimici (arsenico, floruri, triclorometano e dicloropropano) molto pericolosi per salute e ambiente superiore ai limiti di legge, in particolare gli sforamenti accertati sono 6. Per altri 6 ulteriori pozzi (L, G, H, N, E e I bis), situati sempre all’interno dell’immondezzaio, ancora si attendono i risultati dei prelievi effettuati dall’Arpa Lazio (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale) tra il 15 e il 16 settembre e che dovrebbero arrivare al massimo entro domani. È questo, al momento, il risultato dei prelievi mensili effettuati dai tecnici regionali nell’immondezzaio castellano a metà settembre e il cui esito parziale (perché, lo ricordiamo, riguarda solo 4 pozzi su 10 sottoposti a monitoraggio) è stato trasmesso verso l’ora di pranzo di quest’oggi, martedì 12 ottobre, al comune di Albano e poi da quest’ultimo subito pubblicati sulla pagina trasparenza comunale. Tutte le analisi sono state trasmesse da Arpa Lazio anche alla Città Metropolitana di Roma, guidata ancora dalla sindaca della Capitale Virginia Raggi, a Wanda D’Ercole e Vito Consoli, responsabili dell’Ufficio Rifiuti della Regione Lazio, e al Ministero della Transizione Ecologica.
MORESCO: “NON DIMENTICHIAMO IL POZZO C BIS. ATTENDIAMO NOTIZIE DA ARPA”
“A questo punto – ci racconta Marco Moresco, consigliere comunale di opposizione di Albano – attendiamo di sapere se e quando l’Arpa Lazio tornerà a prelevare acqua nel pozzo C bis, situato a ridosso dell’area su cui si trova l’ex TMB, il frullatore per rifiuti indifferenziati andato in fiamme il 30 giugno 2016, al posto del quale potrebbe ora sorgere il maxi-biogas da 80mila tonnellate all’anno. Ricordo che il prelievo di acqua in questo pozzo era saltato a causa di una pompa rotta e – a quanto ci risulta – mai più eseguito. Attendiamo notizie in merito da Arpa Lazio”.