Scende nel Lazio l’età media dei convogli di Trenitalia da oltre 17 anni a 13 anni. Un miglioramento reso possibile grazie a un investimento di 540 milioni di euro sulla nuova flotta da parte dell’azienda che gestisce 9 linee regionali legate alla capitale, tra cui la Roma – Ciampino – Frascati/Albano/Velletri.
I benefici con l’arrivo dei nuovi treni sono evidenti e dopo anni di disservizi, sporcizia e ritardi, finalmente anche l’ottocentesca linea di 28 chilometri che collega Roma ad Albano (negli ultimi anni sul podio, secondo un’indagine di Legambiente, come peggiore linea d’Italia) ha fatto registrare sensibili passi in avanti.
La svolta è arrivata con l’introduzione, a marzo 2016, dei treni Jazz, anche se gli utenti continuano a lamentare una netta diminuzione dei posti a sedere. “Niente a che vedere rispetto a come si viaggiava fino a un paio di anni fa – racconta Giovanna, pensionata – vado spesso a Roma e ho notato grandi progressi sotto tutti i punti di vista, dalla puntualità alla pulizia dei treni”. Il coro è pressoché unanime, gli aspetti positivi non mancano: qualcuno sottolinea il sistema di climatizzazione finalmente funzionante, altri la presenza più frequente dei controllori, mentre alcuni evidenziano la presenza di prese di corrente a 220V, la predisposizione wi-fi, le rastrelliere per le biciclette, il sistema di videosorveglianza, gli schermi sui quali sono indicate le fermate e la lunghezza prevista del viaggio. Servizi impensabili fino a pochi mesi fa. “Persino i bagni sono puliti, sembra incredibile, per anni non ci sono mai entrata” – spiega Laura, studentessa universitaria.
Il problema invece rimangono le condizioni di molte stazioni della linea: sporche, piene di scritte sui muri, con le obliteratrici fuori uso e in alcuni casi senza neanche un distributore automatico per acquistare i biglietti. Una criticità sottolineata soprattutto dagli utenti della stazione di Marino. Su 10 persone intervistate, infatti, ben 8 hanno evidenziato questo problema.
I benefici con l’arrivo dei nuovi treni sono evidenti e dopo anni di disservizi, sporcizia e ritardi, finalmente anche l’ottocentesca linea di 28 chilometri che collega Roma ad Albano (negli ultimi anni sul podio, secondo un’indagine di Legambiente, come peggiore linea d’Italia) ha fatto registrare sensibili passi in avanti.
La svolta è arrivata con l’introduzione, a marzo 2016, dei treni Jazz, anche se gli utenti continuano a lamentare una netta diminuzione dei posti a sedere. “Niente a che vedere rispetto a come si viaggiava fino a un paio di anni fa – racconta Giovanna, pensionata – vado spesso a Roma e ho notato grandi progressi sotto tutti i punti di vista, dalla puntualità alla pulizia dei treni”. Il coro è pressoché unanime, gli aspetti positivi non mancano: qualcuno sottolinea il sistema di climatizzazione finalmente funzionante, altri la presenza più frequente dei controllori, mentre alcuni evidenziano la presenza di prese di corrente a 220V, la predisposizione wi-fi, le rastrelliere per le biciclette, il sistema di videosorveglianza, gli schermi sui quali sono indicate le fermate e la lunghezza prevista del viaggio. Servizi impensabili fino a pochi mesi fa. “Persino i bagni sono puliti, sembra incredibile, per anni non ci sono mai entrata” – spiega Laura, studentessa universitaria.
Il problema invece rimangono le condizioni di molte stazioni della linea: sporche, piene di scritte sui muri, con le obliteratrici fuori uso e in alcuni casi senza neanche un distributore automatico per acquistare i biglietti. Una criticità sottolineata soprattutto dagli utenti della stazione di Marino. Su 10 persone intervistate, infatti, ben 8 hanno evidenziato questo problema.
06/07/2017