Un dato allarmante e inquietante desumibile dalle misurazioni dell’altezza del livello delle acque del bacino rese note dall’Autorità di Bacino dell’Italia Centrale. Autorità che sulle sponde del catino ha installato a settembre scorso un teleidrometro. Sofisticato apparecchio tecnico-scientifico in grado di misurare le oscillazioni, anche minime, del livello delle acque installato ed operativo all’interno del centro federale del Coni.
L’altezza delle acque viene rilevata anche dai dati resi pubblici dall’associazione ‘Grottaferrata Sostenibile’. Ma procediamo un passo alla volta.
Il lago Albano cala di altri 15 centimetri
Il teleidrometro dell’Autorità di Bacino dell’Italia Centrale: lo scorso 10 settembre 2023 l’acqua misurava 2,66 metri, il 14 aprile 2,51 metri. Quindi le acque hanno perso un’altezza pari a 15 centimetri esatti. E la spiaggia, di conseguenza, si è allungata ancora di più.
Il dato altrettanto eclatante è che il bacino, il 7 aprile scorso, risultava avere un altezza pari a 2,62 metri. Quindi le acque del lago si sono ritirate di 11 centimetri in appena una settimana (per leggere le ultime rilevazioni del teleidrometro, clicca qui).
In ogni caso, anziché recuperare altezza, ormai le acque del lago continuano a calare anche nei mesi autunnali ed invernali nel corso dei quali, in realtà, dovrebbe incrementare la proprio portata in misura significativa. In modo da arrivare ‘carico’ di acqua in vista della primavera-estate. Purtroppo, il teleidrometro dimostra che ormai non è più così.
L’acqua è diminuita anche in autunno-inverno
Questi dati allarmanti rilevati dal teleidrometro sono stati confermati anche dalle misurazioni effettuate dall’associazione ‘Grottaferrata Sostenibile’. Associazione che, da oltre un anno, sta misurando, in modo manuale ma serio e rigoroso, il livello delle acque del lago Albano.
Ad occuparsi dell’incombenza Giancarlo Della Monica, attivista nonché delegato alla ‘Sostenibilità’ del comune di Grottaferrata guidato dal sindaco Mirko Di Bernardo.
“Torna ad abbassarsi in modo spaventoso il nostro Lago – scrive l’associazione Grottaferrata Sostenibile in un post social datato 20 aprile – oggi abbiamo registrato – 290 mm, ben 60 mm in meno dello scorso 7 aprile.
A suffragio di questo dato vi riportiamo i dati del Teleidrometro dell’Autorità di Bacino, che nel periodo tra il 7 aprile ed il 14 aprile ha registrato un abbassamento di ben 110 mm !!
Evidentemente negli ultimi 6 gg c’è stato un po’ di recupero. Il differenziale ad 1 anno conferma la gravità della situazione (- 490 mm) infatti il 18 aprile 2023 eravamo a + 200 mm”.
I nodi da risolvere
In merito alla crisi idrica che investe il lago Albano (ma non solo) da tempo, in modo sempre più feroce, vi sono almeno due ‘nodi’ da risolvere.
Il primo ‘nodo’: una buona parte dell’acqua che i cittadini dei comuni di Castel Gandolfo, Albano e Ariccia bevono ogni giorno (da 3 anni a questa parte) dai rubinetti di casa viene prelevata direttamente dal lago Albano o, per meglio dire, dal pozzo Acea ‘Sforza Cesarini’ situato a ridosso del bacino lacustre, a pochi metri dalle sue sponde.
300 litri d’acqua circa al secondo H-24, ossia quasi 26mila metricubi al giorno, una quantità di acqua sufficiente a riempire 123 appartamenti di 70 metri quadrati, con soffitto alto 3 metri, ogni 24 ore: tutto questo per 12 mesi l’anno, senza alcuna sosta, né d’estate né d’inverno.
I prelievi diretti
Il secondo ‘nodo’: a tutto ciò, si aggiungono poi anche i prelievi diretti del Vaticano, per le ville Pontificie, quelli di Eni, per una sua nota struttura di zona, oltre a quelli di vari privati attivi nei pressi del bacino. L’acqua prelevata dal lago Albano quindi dovrebbe essere in totale pari a circa 700 litri al secondo, H-24, 12 mesi l’anno, litro in più, litro in meno.
Consumo di suolo e aumento dei residenti
A pesare c’è poi sicuramente anche il generale stato di sovra-sfruttamento e depauperamento delle falde idriche dei Castelli Romani su cui gravano le troppe attività antropiche – civili e industriali – il troppo consumo di suolo e l’eccessiva ed esponenziale crescita urbanistica che hanno comportato l’aumento del numero dei residenti e quindi, di conseguenza, del consumo di acqua a scopi potabili, igienici, etc.
Il cambiamento climatico
Infine c’è il capitolo cambiamento climatico: piove e nevica sempre meno da anni, o per meglio dire da decenni. Queste condizioni generali, che non riguardano solo l’area dei Castelli Romani, ma tutta Italia, l’Europa ed il mondo, non fanno altro che peggiorare la situazione in cui versa il lago Albano di Castel Gandolfo.
Presso l’Autorità di Bacino è in corso da mesi una conferenza inter-istituzionale che ha sul tavolo due progetti che hanno lo scopo di limitare i danni. Speriamo che, presto, vengano resi pubblici e che, soprattutto, siano efficaci prer il fine che si prefiggono: salvare dal prosciugamento il lago Albano di Castel Gandolfo.
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