La cerimonia si è poi spostata nella casa museo di via Laurentina, sempre ad Ardea, con la prima “lectio magistralis” dedicata al cantautore romano, scomparso quattro anni fa. A rendere omaggio alla poesia del Califfo il Professor Pierfranco Bruni, candidato al Nobel per la letteratura nel 2016 (quello poi vinto da Bob Dylan).
Scrittore, poeta e critico letterario Pierfranco Bruni, tra le voci più autorevoli della letteratura e già autore di opere dedicate all’approfondimento di nomi illustri della letteratura e artisti quali De Andrè, Battiato, Luigi Tenco, ha reso omaggio al cantautore romano tracciandone un profilo originale nel libro “Sulla punta di una matita non sono passati secoli“.
“Franco Califano – ha spiegato il professor Bruni – può considerarsi parte di quella rosa di poeti maledetti ai quali si deve la trasformazione della poesia italiana. La musicalità del verso, la possibilità di darne interpretazione anche senza musica, rende le sue canzoni, come “Tutto il resto è noia“ o ancora “ Ok papà”, vera poesia. La malinconia ironica e il sorriso amaro lo avvicinano senza dubbio alla poetica di Leopardi svelando, inoltre, la fragilità dell’uomo che, proprio perché provato dai dolori della vita, sceglieva di indossare la maschera sul palco. Califano – prosegue Bruni – conosceva molto bene la lirica greca come la letteratura e a lui come Trilussa va il merito, di aver restituito dignità nazionale al linguaggio dialettale”.
Finora si è parlato troppo spesso e troppo a lungo del Maestro evidenziando aspetti della sua vita piuttosto che le qualità dell’artista che era ed è. La presenza del Professor Bruni ha restituito a Califano il valore che gli appartiene da sempre.