CHI RIGUARDA?
L’operazione riguarda i dipendenti e i pensionati. Ossia tutti i contribuenti che hanno presentato il modulo 730 nel 2014 per i redditi del 2013, o che hanno ricevuto dal sostituto d’imposta (cioè il datore di lavoro, l’Inps o altro ente previdenziale) la Certificazione Unica 2015, che da quest’anno sostituisce il CUD, per l’anno 2014.
DOVE SI TROVA?
Il modello elettronico della dichiarazione dei redditi potrà essere “scaricato”, ovvero visualizzato e stampato dal nostro computer, portatile, smartphone o tablet, solo dal sito internet www.agenziaentrate.gov.it: bisognerà innanzitutto farne richiesta, su questo sito o al numero telefonico gratuito 848.800.444. Per accedere al servizio sarà poi necessario un codice PIN personale e riservato, messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate in due tempi. Una prima parte all’atto della richiesta, on-line o al telefono. La seconda parte verrà comunicata per posta ordinaria nella cassetta delle lettere. Contrariamente a quanto pensano molti, il nuovo 730 non verrà inviato via e-mail ai contribuenti sulle loro caselle di posta elettronica. In buona sostanza, la nuova dichiarazione dei redditi da quest’anno potrà essere consultata e compilata solo via Internet.
COME FUNZIONA?
Il modulo pre-compilato conterrà già gran parte dei dati necessari. Informazioni che lo Stato, nelle sue varie articolazioni, ha a disposizione: redditi da lavoro e pensione, premi assicurativi, carichi familiari, contributi previdenziali, spese per il mutuo, contratti d’affitto e compravendite di immobili. Ma in questa prima versione “sperimentale” non verranno indicate le spese sanitarie e mediche, oltre a quelle comunque detraibili e deducibili, che quindi sarà cura del contribuente aggiungere al modello pre-compilato. Si tratti di tasse scolastiche o universitarie; spese sportive per l’iscrizione a palestre e piscine per i bambini/ragazzi tra i 5 e i 18 anni, con detrazione del 19%; spese funebri; donazioni alle Onlus, eccetera eccetera. Opzioni che entreranno di diritto, secondo le previsioni, nel nuovo modello digitale solo a partire dal 2016.
COME SI COMPILA?
Il nuovo modello 730 è stato definito “pre-compilato” ma ciò non significa che sia automaticamente completo e immodificabile. Anzi, va ben controllato. Può essere infatti modificato o integrato in ogni sua parte. In particolare, inserendovi le varie spese deducibili o detraibili, comunemente dette “da scaricare”, quelle che cioè fanno abbassare le tasse da pagare per il singolo contribuente. Una volta letto ed eventualmente aggiornato, il modulo va definito via internet. Ogni eventuale modifica effettuata dal contribuente verrà sottoposta a verifica. In caso contrario, se non vengono apportati cambiamenti, la partita col Fisco è chiusa a tutti gli effetti di legge e varrà quanto scritto nella versione compilata dall’Agenzia delle Entrate. Il modulo dovrà essere perfezionato dal 1°maggio al 7 luglio, compresi, direttamente dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate.
NON USI IL COMPUTER? NIENTE PAURA!
Siete allergici al computer? Non vi piace navigare su internet? Non avete familiarità con queste tecnologie? Niente paura. Potrete sempre delegare un commercialista abilitato o in alternativa uno dei tanti CAF, Centri di Assistenza Fiscale. Oppure l’ACLI, Associazione Cristiana dei Lavoratori Italiani. Ve ne sono moltissime sparse in ogni dove, tutte autorizzate dal Ministero delle Finanze. Ognuno di questi consulenti potrà occuparsi dell’incombenza al posto vostro.
Per di più, il contribuente che deciderà di confermare il pre-compilato così come ricevuto dall’Agenzia delle Entrate, rivolgendosi ad uno di questi intermediari professionisti del fisco potrà farlo senza correre il rischio di controlli successivi da parte dell’Agenzia delle Entrate stessa. In questo caso, le verifiche saranno effettuate, come previsto nel decreto-legge del Governo Renzi, solo sul soggetto delegato, ossia il commercialista, il Caf, l’Acli. L’era digitale, forse, è davvero arrivata! E pure le tasse…
Lazio, i più tartassati d’Italia
I contribuenti del Lazio si confermano ai vertici della classifica della pressione fiscale ai vari livelli (tasse statali, regionali e locali), con una media di 10.763 euro a testa di tasse. Un record secondo solo all’importo pagato in Lombardia (11.386 euro a testa) e ben più alto della media nazionale che si attesta sugli 8.824 euro pro capite.La barca di soldi versata dai laziali al Fisco è assai simile a quella del nord-ovest del Paese (10.828 euro a testa) e superiore a quella pagata dai cittadini del nord-est (9.819 euro), aree dove però i servizi di solito sono migliori e più avanzati. Inoltre, il Lazio svetta anche nella classifica delle maggiori tasse locali: oltre il 10%, ossia 1.088 euro dei 10.763 euro a testa pagati mediamente da ogni laziale, ben 1.088 vanno a finire nelle casse della Amministrazioni locali (Comuni, Province e Comunità Montane) e 1.088 alla Regione (di cui, aggiungiamo noi, un terzo solo per pagare gli interessi sul debito regionale). Gli Enti locali nel Lazio, dopo quelli liguri, succhiano imposte e tributi più di tutti in Italia, dove la media nazionale delle entrate tributarie locali si attesta a 798 euro pro capite. I dati emergono da uno studio della Cgia di Mestre, che ha confrontato il gettito fiscale versato da lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati ed imprese di tutte le regioni d’Italia. nel 2012, ultimo anno per il quale sono disponibili i dati a livello territoriale.
Francesco Buda