Prosegue davanti al Tribunale di Velletri il processo sulla cosiddetta stagione di incendi, minacce, furti, rapine e ricatti che tormentò per mesi Ardea e Pomezia. A parlare è stata una costruttrice, che ha negato di essere stata obbligata a sottoscrivere un contratto per la sicurezza con l’attuale imputato Del Fiume. Nove gli imputati. Sotto accusa l’ex consigliere comunale di Ardea, Luca Fanco, ritenuto il mandante del rogo nel 2014 della Mercedes del collega consigliere Franco Marcucci, un incendio, secondo gli inquirenti, ordinato per destabilizzare il quadro politico locale, compiuto materialmente dal pometino Tito Ferranti, coinvolto poi nell’inchiesta antimafia sul clan Fragalà denominata “Equilibri”, e dal pometino Bruno Costantini. Ferranti, Costantini, il romano Walter Ferranti, e il pometino Roberto Colafranceschi sono poi accusati anche di una serie di furti di gasolio messi a segno ai danni del Consorzio Coop Formula Ambiente a Pomezia, mentre Marco Del Fiume, di Ardea, anche lui arrestato nell’inchiesta sul clan Fragalà, il romano Corrado Innocenzi, il romano Massimiliano Cogliano, un ex pugile, e il pometino Alessandro Viola sono accusati a vario titolo dell’estorsione e della rapina ai danni di Fiorenzo D’Alessandri, ex esponente del centrosinistra di Pomezia, che nella stessa inchiesta “Equilibri” è stato indicato come uno dei politici su cui il clan puntava per mettere le mani sul Comune. Il processo riprenderà il prossimo 19 ottobre.
24/03/2022
Clemente Pistilli