Ora è la Regione Lazio a spingere per la chiusura immediata del campo nomadi di Castel Romano. Ieri si è tenuto un incontro tra i comitati dei cittadini di Pomezia e della zona limitrofa al campo rom, di competenza del Campidoglio, con l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, al quale è stato esposto il rischio igienico-sanitario che deriva dai roghi tossici che costantemente vengono accessi all’interno dell’insediamento sulla Pontina. Una situazione che in queste settimane ha visto l’interesse dei media e una recente relazione della Asl Roma 2, che segnalava la necessità di procedere alla chiusura del campo. All’incontro erano presenti Roberta Angelilli e Stefano Erbaggi, di Fratelli d’Italia, firmatari dell’esposto alla Asl, e i vertici dell’azienda sanitaria e di Arpa Lazio. Presente anche Mario Pinna, consigliere comunale di Pomezia di Fratelli d’Italia.
Secondo quanto riportano alcune agenzie di stampa, l’assessore regionale D’Amato ha affermato che le ispezioni delle Asl e dell’Arpa hanno rilevato all’interno del campo nomadi, dove sono censite circa 550 persone tra cui moltissimi bambini, una grave situazione di emergenza sanitaria e sociale. L’assessore avrebbe poi illustrato i contenuti di una lettera inviata alla sindaca di Roma Virginia Raggi, datata 24 giugno, in cui si intimava lo sgombero e la bonifica dell’area entro il primo di luglio, cioè oggi. In caso di inottemperanza, la Regione si sarebbe detta pronta ad attivare poteri sostitutivi.
01/07/2020