“Cari fratelli e sorelle – ha sostenuto don Antonio – in occasione di questo incontro di comunità per il tempo dell’Avvento, desidero rivolgermi a tutti i lavoratori che vivono e lavorano nei territori delle comunità parrocchiali a me affidate, i quali prestano l’opera nel settore agricolo, industriale e dei servizi, in ruoli dirigenziali e non; vi affido, con il cuore, alla protezione della Sacra Famiglia di Nazareth e al sostegno del Nome SS.mo della Beata Vergine Maria, la mamma del Cielo e mamma di tutti noi. È la prima volta che mi rivolgo a Voi direttamente, e vi ringrazio della Vostra disponibilità. Provo un forte sentimento di vicinanza a Voi, che vi procurate il pane quotidiano e, nel farlo, contribuite grandemente al progresso di tutta la società e la comunità umana.
Questi sentimenti, che esprimo con gioia, vengono dal mio percorso personale di crescita e di lavoro e, anche se è oramai lontana questa mia esperienza, essa rimane indelebile nel mio spirito, ed ogni volta che vi osservo si ravviva questo desiderio di vicinanza nell’ambito del mio ministero.
Tutto questo mi permette di capire meglio i vostri problemi, le vostre esigenze, e comprendere a pieno il valore dei vostri sacrifici quotidiani.
Questa vasta area produttiva, con la sua ricchezza di agricoltura ed artigianato, costituisce uno dei più rilevanti poli di opportunità e sviluppo economico del nostro territorio. So che non mancano le difficoltà e le ricorrenti crisi mettono in pericolo i posti di lavoro e creano disoccupazione e precariato, comuni anche alle società più industrializzate e avanzate economicamente, ma che qui possono assumere connotazioni di particolare intensità, come conseguenza di una grossa preoccupazione sociale e familiare, con conseguente scoraggiamento, soprattutto nei giovani.
Chiedo con accorato appello a voi, dirigenti, responsabili, proprietari, di intervenire per dare senso al bene comune delle persone coinvolte, con l’impegno di riconoscere e valorizzare la laboriosità, la tenacia e l’impegno del sacrificio di chi presta la propria opera lavorativa.
Valorizziamo tutte le risorse che abbiamo nel territorio, creando quelle condizioni di benessere cui ogni essere umano ha diritto.
Cari lavoratori, non sto qui a fornire soluzioni facili per il bene della nostra terra, ma come messaggero della Parola di Dio, sono venuto a portare un sostegno alla Vostra crescita, umana, spirituale e religiosa; vi voglio incoraggiare con la Speranza della Luce del Bambino Gesù, accendendola per dare via alla auspicata ripresa con la forza del Vangelo del Buon Lavoratore.
Come ogni espressione dell’uomo, anche il lavoro partecipa dea sua dignità, essendo esso creatura spirituale, creata ad immagine e somiglianza di Dio (Genesi 1, 26).
L’uomo che lavora presta una sorta di collaborazione reale, come reale è la Creazione di Dio, nel rispetto dell’uomo e del Creato. Noi sappiamo come creature che tutto abbiamo ricevuto tutto da Dio, e il modo in cui Lui ha operato in noi, possiamo riconoscerlo con un senso di ammirato stupore e riconoscenza.
Io penso che l’umile lavoratore che poneva le mani alla zappa e agli altri rudimentali strumenti rappresenta proprio in pieno la spiritualità del sacrificio. Oggi il lavoratore, che si avvale di strumenti molto più avanzati, diventa segno di testimonianza morale per abbassare il degrado ed elevare la dignità del lavoro.
Questo significa che ogni persona, nella società, deve avere il suo lavoro e deve essere tutelata e difesa, mettendo al primo posto il principio della priorità del lavoro umano nei confronti di altri elementi, tenendo presente che mai la ricerca del profitto deve essere anteposta ai bisogni di chi lavora.
Cari lavoratori, sappiate che vi guardo da lontano ma vi sono vicino con il cuore, pieno di empatia e solidarietà.
La Chiesa, particolare ed universale, vi è sempre amica, perché il suo stesso fondatore, Gesù Cristo, fu un lavoratore , che nella parabole sul Regno di Dio, si richiama costantemente al lavoro umano.
La Chiesa, a cui appartengo, vi è amica perché vuole che sia ricordato il vostro impegno lavorativo e che regni nei vostri luoghi la giustizia e la pace.
Vi chiedo di aprire ed accogliere , nel vostro cuore, il Cristo Redentore; ricordatevi che Gesù, il Divino Lavoratore, appartiene al mondo del lavoro, come Voi appartenete a Lui”.
Egli è sempre vicino a Voi, accanto al Vostro lavoro e quando vi sentite stanchi ascoltate la Sua Parola ” voi tutti che siete affaticati ed oppressi, venite a me ed io vi darò ristoro” (Mt, 11).
Auguri e buon cammino di Avvento. Di cuore Vi benedico. Don Antonio”.
Frazioni di Cancelliera e Fontan di Papa
Albano-Ariccia, don Antonio: abbassiamo il degrado, eleviamo dignità del lavoro
Con l’occasione dell’inizio dell’Avvento, il tempo liturgico che precede il Santo Natale, don Antonio Salimbeni, parroco nelle due parrocchie di Albano-Cancelliera e Ariccia-Fontana di Papa, nella sua recente omelia domenicale, è tornato a chiedere ai fedeli di abbassare il degrado territoriale ed elevare, verso il Signore, la dignità del lavoro e dei lavoratori della zona, che abbracciano vari settori strategici della società: agricolo, industriale e dei cosiddetti servizi terziari.
18/11/2021
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