Tutto nasce dalla raccolta fondi avviata dal comitato di quartiere Nuova California, capitanato dal presidente Piero D’Angeli, per acquistare sacchi di bitume e tapparsi da soli le buche più pericolose del quartiere. Sia Fratelli d’Italia che Cambiamo! – due forze di opposizione presenti in Consiglio comunale – hanno sostenuto l’iniziativa, plaudendo alla buona volontà dei cittadini che, a loro detta, starebbero sopperendo all’immobilismo del Comune. Il sindaco di Ardea non ha preso bene l’uscita dei consiglieri di opposizione, facendo notare appunto che, oltre ai complimenti nei confronti dei cittadini volenterosi, non sarebbe stato ricordato alla cittadinanza che i servizi si ottengono pagando le tasse. «Non permettiamo che un sindaco accusi i cittadini di non pagare le tasse nascondendo un’incapacità conclamata ad intervenire sul fronte della sicurezza stradale. Ci sembra piuttosto un’offesa alla stragrande maggioranza dei cittadini che pagano regolarmente le imposte comunali.», ha commentato Riccardo Iotti, consigliere comunale di Fratelli d’Italia. Frasi a cui hanno fatto eco altri consiglieri di opposizione, e a cui sabato il sindaco ha risposto con un lungo post su facebook, snocciolando alcuni dati.
“La quasi totalità degli ottomila Comuni italiani è amministrata grazie alle risorse proprie che derivano dai tributi locali. Sono solo le tasse incamerate dai cittadini a finanziare le spese correnti”, ricorda Savarese, che prosegue: “Accusarmi oggi di offendere i cittadini nel momento in cui semplicemente fotografo una realtà che certamente è scomoda per molti, può indignare, certo, ma l’indignazione dovrebbe essere rivolta a coloro che, sottraendosi al dovere civico, provocano la sofferenza degli onesti”.
Il post continua poi con un esempio sull’Imu, la tassa dovuta al Comune sulle abitazioni di proprietà. “Sono 49.281 le abitazioni regolarmente accatastate ad Ardea – scrive Savarese – il loro valore fiscale complessivo ammonta a oltre cinque miliardi di Euro. L’Imu non è dovuta per l’abitazione principale dove comunemente vive e soggiorna un nucleo familiare, seppur composto da un solo componente. Sono poco più di 24.000 le famiglie di Ardea. Supponendo che ciascuna di queste occupi un immobile, restano oltre 25.000 abitazioni da cui l’ente dovrebbe incassare la tassa. Mediamente il valore tassabile di una casa ad Ardea è di circa 110.000 euro, il che ci porta a calcolare un incasso teorico per l’ente di oltre 27 milioni di euro ai quali aggiungere la quota che lo Stato dovrebbe riconoscere all’ente quale ristoro per l’abolizione della tassa sull’abitazione principale: questa cifra dovrebbe essere di poco superiore ai 10 milioni di euro. Per la sola Imu Ardea dovrebbe incassare, dunque, circa 37 milioni. Quanto realmente incassa il Comune di Ardea? Poco più di 15 milioni di euro! Mancano all’appello 22 milioni che, se incamerati, farebbero di Ardea la città più ricca del litorale. È un delitto denunciare questa situazione? Per taluni si, per quanto mi riguarda dovrebbero essere proprio costoro i primi a vergognarsi”.
“Sarà cura di quest’amministrazione rendere edotta la cittadinanza sulle azioni messe in atto per contrastare questo intollerabile fenomeno – conclude Savarese – Un nuovo dirigente, nuovo personale e un software integrato in grado di far emergere situazioni illecite ci mettono oggi in grado di iniziare un’azione di recupero che porterà finalmente giustizia. Ringrazio ora tutti quei cittadini onesti che, nonostante le innegabili difficoltà, non si sottraggono al loro dovere civico; sono la speranza e la vera forza di questa città”.