Il provvedimento dell’ufficio comunale segue alla comunicazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana che, l’8 luglio scorso, ha confermato al Comune di Pomezia l’esito delle analisi effettuate su un campione di un’esca sospetta trovata in via Pietro Nenni alla fine di giugno. Quel boccone, effettivamente, conteneva veleno in grado di uccidere cani, gatti e altri animali. Si tratta solo dell’ultimo caso confermato nelle ultime settimane: altri ritrovamenti simili sono stati registrati nel quartiere Nuova Lavinium, tra via Salvo D’Acquisto e via Alcide De Gasperi.
“Ritenuto verosimile – scrive il dirigente – che tali eventi siano riconducibili a un preoccupante fenomeno di intolleranza nei confronti degli animali, che mette in pericolo anche la salute pubblica dei cittadini”, diventa necessario bloccare immediatamente la mano di chi sta volontariamente distribuendo sostanze pericolose in pieno centro città. Un comportamento, tra l’altro, vietato per legge e punito (art. 544 bis del codice penale) con la reclusione da quattro mesi a due anni per il responsabile.