«Il vaso ormai è colmo», ha commentato Piero D’Angeli al termine dell’incontro con il capitano. «Qualcosa di molto forte va fatto, ripenso alla grande occasione persa che abbiamo avuto lo scorso 24 novembre: potevamo levare alta la voce del dissenso. Manifestavamo per la sicurezza, anche stradale. Chiedevamo di poter vivere in un quartiere migliore, ma eravamo forse 300 persone su 15mila abitanti di Tor San Lorenzo». «La gente – sbotta il presidente del comitato – ci guardava inorridita dalle finestre e dai lati della strada. Ci prendevano in giro sui social, solo perché pensavano che la manifestazione fosse contro il Movimento 5 Stelle, come se questa amministrazione fosse immune da critiche».
«Durante l’incontro – spiega D’Angeli – abbiamo esposto una serie di fatti accaduti nelle ultime settimane e abbiamo spiegato come i cittadini sono costretti a sopravvivere: barricati nelle proprie case per paura di essere “visitati” durante le ore notturne. Abbiamo segnalato i finti dipendenti Enel che girano nel nostro quartiere insultando e minacciando le persone che non li fanno entrare in casa; abbiamo segnalato le decine di macchine abbandonate in diverse vie, tutte prive di assicurazione, cosi come tutti quei personaggi che girano indisturbati a qualsiasi ora guardando con insistenza nelle nostre proprietà. Il comandante, chiaramente, era a conoscenza dei tanti problemi che affliggono Tor San Lorenzo, e in particolare di tutto quello che accade nel territorio di Ardea: ci ha rassicurato che nei prossimi giorni alzerà il livello di attenzione dei suoi militari, specialmente nelle ore notturne, e ci ha chiesto di segnalare tempestivamente ogni situazione dubbia o di pericolo che vediamo. Cercherà di far girare una macchina di servizio il più possibile, per cercare di arginare tutti quei fenomeni di cui siamo testimoni quotidanamente».
«È stato un incontro estremamente cordiale e propositivo – conclude – ci ha consigliato (come avevo fatto anche io diverse settimane fa) di scaricare un’applicazione sul nostro telefono che si chiama “Where ARE U”, collegata alle centrali uniche di risposta del NUE 112, che permette di segnalare tempestivamente un’emergenza con il contestuale invio della posizione esatta del chiamante. L’app, inoltre, consente di effettuare volontariamente una chiamata muta: con appositi pulsanti è possibile segnalare il tipo di soccorso richiesto».