Temono che l’amministrazione comunale non abbia intenzione di realizzare la strada di collegamento (finanziata dai fondi ex Tav) tra Pomezia e la stazione di Santa Palomba. Così i due consiglieri comunali di opposizione, Imperia Zottola (Pd) e Omero Schiumarini (Forza Pomezia) hanno presentato al sindaco e al presidente del consiglio comunale, Fabio Fucci e Renzo Mercanti, una mozione affinché l’assise «dia mandato al dirigente ai Lavori pubblici di completare l’iter necessario alla pubblicazione del bando di gara per l’affidamento dei lavori». «C’è tempo fino a luglio – spiegano Zottola e Schiumarini – altrimenti il Comune perde 19 milioni e mezzo di euro. Non capiamo perché la maggioranza e l’esecutivo a 5 Stelle non vogliono questa strada che risolverebbe molti problemi dei pendolari. Il progetto esecutivo è già pronto».
In realtà è il progetto definitivo ad essere già stato approvato. «Quello esecutivo deve essere redatto e poi passare in consiglio – spiega il dirigente ai Lavori pubblici, Renato Curci -, prima però servono le indicazioni della parte politica». Sindaco e assessori hanno già visto gli elaborati, ma al momento non è chiara la loro posizione. La strada, circa sette chilometri per due carreggiate a quattro corsie, partirebbe dalla biforcazione tra la Pontina vecchia e la statale 148 – all’altezza di via delle tre Cannelle – fino ad arrivare a Santa Palomba, vicino alla stazione ferroviaria: un’opera che i pendolari attendono da oltre 10 anni. L’attuale arteria di collegamento allo scalo ferroviario, infatti, è molto stretta – ha solo due corsie – transitata dai mezzi pesanti, altamente pericolosa, senza illuminazione e senza piazzole d’emergenza. Insomma le navette con la stazione spesso arrivano mentre i treni stanno partendo per Roma e i passeggeri sono costretti ad aspettare anche un’ora il convoglio successivo.
«A maggio 2013 – aggiunge Curci – è stato firmato il nuovo contratto con Rfi (il vecchio con Tav era scaduto nel 2011 ndr) che ha concesso al Comune 19 milioni e mezzo di euro a fronte dei 22 milioni e 400 mila che aveva invece previsto la Tav. Un taglio che ha riguardato tutti i Comuni interessati a questo progetto. Con la nuova convenzione firmata da Rfi, l’azienda ha chiarito a tutte le amministrazioni di non avere a disposizione i fondi garantiti da Tav. Per Pomezia, ad esempio, non sono più disponibili due milioni e novecentomila euro, mentre Albano non potrà più contare su cinque milioni, ma solo su quattro. Questo vuol dire che non sarà possibile realizzare con i fondi ex Tav quelle opere di viabilità accessoria che erano previste con la precedente convenzione», ha concluso Curci.