Molti bassi e pochi alti hanno accompagnato il cammino delle “quattro sorelle” che rappresentano il nostro territorio nel girone B in quest’ultimo turno del massimo campionato Regionale. E’ stata una nona giornata infatti, quella appena trascorsa, che ha portato in dote un bottino magro, anzi magrissimo, se è vero come è vero che ad una sola vittoria (quella dell’Anzio) hanno fatto da contraltare una sconfitta (pesante) ma che ci può stare (quella del Nettuno a Morolo), un’altra sconfitta (ancora più pesante) che non ci poteva e doveva stare (la caduta interna del Pomezia per mano del Città di Monte San Giovanni Campano) ed il pareggio del Lido dei Pini a Cassino, che comunque per i ragazzi di Panicci è sempre un punto che muove la classifica. Partiamo dalla vittoria dell’Anzio Calcio di Flavio Catanzani, ancora con il dente avvelenato per la recente eliminazione dalla Coppa Italia subìta per mano dei cugini del Cedial. L’imperativo categorico in casa anziate era quello di un pronto riscatto in campionato e nella sfida interna con il Città di Minturnomarina, Guida e compagni non hanno tradito le attese. Certo, per onestà di cronaca bisogna ammettere che i portodanzesi non hanno giocato benissimo, anzi, ma la vittoria conquistata domenica ha un valore decisamente importante: primo perchè consente agli anziati di risalire fino al settimo posto in classifica, secondo perchè è il quarto successo consecutivo tra le mura amiche, con il Bruschini che sta diventando sempre di più un fortino inespugnabile. Venendo alla partita, nonostante siano stati gli ospiti a partire meglio (clamorosa la traversa di Piccheri al 12’) è il solito Guida a far esplodere il pubblico di casa con un magistrale calcio di punizione che al 17’ vale l’1-0. Nella ripresa, l’Anzio trova il 2-0 sfruttando ancora un calcio da fermo: questa volta è Barile dagli undici metri a freddare Cenerelli. Il Minturno non ci sta e si butta all’arrembaggio nella speranza di rientrare in partita. A un quarto d’ora dal termine Martino riaccende le speranze dei suoi trovando il punto dell’1-2 ma i padroni di casa non rischiano più nulla e portano a casa la vittoria. Tutta da seguire, domenica prossima, la trasferta dell’Anzio in casa del Colleferro. Un’eventuale successo potrebbe catapultare gli anziati nei quartieri alti del raggruppamento. Passiamo al Nettuno. Nella difficile trasferta di Morolo, i ragazzi di Ludovisi sono incappati nella seconda sconfitta consecutiva in campionato, con una classifica che adesso torna a far paura. Un vero peccato però, perchè la prestazione, specialmente nel primo tempo, c’è stata eccome. Lorenzo Ludovisi infatti, fedele al suo credo calcistico e in barba a qualsiasi calcolo che avrebbe anche potuto consigliare un atteggiamento più accorto, (di questi tempi un punto non si butta mai), ha mandato invece in campo il Nettuno con il suo solito spregiudicato 4-3-3, con il chiaro intento di andare a vincere la partita. Lo stesso atteggiamento, per intenderci, già visto in altre trasferte difficili, come ad esempio Palestrina o Cassino. Bisogna ammetterlo, questo allenatore è una rivelazione. Subentrato in corsa a Salvini dopo la pesante disfatta di Gaeta ed un avvio di campionato a dir poco disastroso, è riuscito nell’impresa (titanica) di dare una precisa identità ad una squadra (non vogliamo offendere nessuno, ma è la verità) che faticherebbe anche nel campionato di Promozione. Può vincere o perdere le partite, ma il Nettuno di Ludovisi mette in mostra sempre un bel calcio: difesa alta, (a volte pure troppo), velocità di pensiero, pressing asfissiante sui portatori di palla avversari ed un gioco in cui ogni interprete sa precisamente cosa deve fare. La squadra gioca sempre con lo stesso atteggiamento, sia in casa che fuori casa, sia con la prima in classifica che con l’ultima del raggruppamento. Non male per un esordiente che, a sentire certa stampa locale, sarebbe dovuto durare un paio di settimane appena. Sul campo del Morolo, i nettunesi hanno retto bene nella prima frazione, terminata sullo 0-0, prima di arrendersi ad una micidiale doppietta dello scatenato Mattia Perrotti nella ripresa. Nel prossimo turno di campionato al Celestino Masin arriva la corazzata Vis Artena, seconda in classifica alle spalle del Ciampino. Servirà un’impresa. Impresa che dovrà compiere anche il Pomezia Calcio se quest’anno vorrà mantenere la categoria. Nella gara interna del Comunale di Via Varrone contro il Città di Monte San Giovanni Campano infatti, è arrivata per i ragazzi di Francesco Punzi la quinta sconfitta stagionale. Una sconfitta, questa, che fa male davvero e potrebbe lasciare strascichi pesanti perché arrivata contro una diretta concorrente nella lotta per la salvezza. I monticiani di Angelo Bottoni tra l’altro, non erano ancora mai riusciti a vincere fuori casa e questo la dice lunga sul momento che stanno attraversando i rossoblu. Mai in partita i pometini che, fatta eccezione per un’ottima occasione allo scadere del primo tempo, sono letteralmente naufragati sotto i colpi degli ospiti che nella ripresa si sono portati addirittura sul 2-0. A nulla è valso il calcio di rigore trasformato da Bianchini nei minuti di recupero. La misura è colma a Pomezia. Anche le attenuanti sono ormai finite. La città e la gloriosa storia di questa società, non meritano tutto questo. Chiudiamo con il punto conquistato dal Lido Dei Pini sul campo di un Cassino che, seppur in crisi di risultati, resta sempre compagine temibile tra le mura amiche. Al vantaggio dei padroni di casa firmato da Campobasso al ventisettesimo, ha risposto al trentaquattresimo della ripresa il solito Flavio Cristofari con un micidiale sinistro imprendibile per Della Pietra. Per le occasioni create comunque, il Cassino avrebbe sicuramente meritato qualcosina in più, calcolando anche una rete annullata a Corrado sull’1-0. Nella decima giornata di campionato, vero e proprio big match al Delio Chimenti, dove i ragazzi di casa saranno proveranno a fare lo sgambetto all’Audace San Vito Empolitana, terza in classifica dopo l’inattesa sconfitta interna con il Gaeta.
03/11/2015