La terapia con farmaci bispecifici si sta rivelando una nuova frontiera nella lotta contro alcuni tipi di cancro come il linfoma, il mieloma e la leucemia.
Presso l’Unità di Ematologia dell’Ospedale Santa Maria Goretti, è stato effettuato sabato 27 maggio il primo trattamento su un paziente utilizzando questa innovativa terapia, che si avvale di un anticorpo monoclonale “bispecifico” in grado di legare un linfocita sano a una cellula tumorale di linfoma, inducendo la morte selettiva delle sole cellule tumorali. A spiegarlo è il Prof. Pulsoni, Direttore dell’Unità di Ematologia.
Questa metodica terapeutica presenta un’elevata tollerabilità, manifestandosi principalmente con febbre e una lieve diminuzione della pressione arteriosa, che vengono gestite dai professionisti sanitari del servizio adeguatamente formati.
Grazie al generoso supporto dell’Associazione Italiana contro le Leucemie (AIL) di Latina e dell’Associazione Laganà, sono in corso gli acquisti di apparecchiature che consentiranno il telemonitoraggio in tempo reale dei parametri vitali dei pazienti sottoposti a questa terapia innovativa.
Nel prossimo futuro, si prevede di implementare sempre più questa nuova strategia terapeutica, che rientra nell’ambito dell’immunoterapia e che ha già mostrato risultati promettenti nella lotta contro le malattie oncologiche. Grazie all’impegno costante dei ricercatori e al supporto delle associazioni locali, si prospetta una speranza concreta per i pazienti affetti da queste patologie.
Cosa sono i farmaci bispecifici?
I farmaci bispecifici sono una classe di agenti terapeutici progettati per indirizzare contemporaneamente due diversi bersagli molecolari. Questi farmaci sono costituiti da anticorpi artificiali che possono legarsi sia a cellule tumorali specifiche che a cellule del sistema immunitario. La loro caratteristica principale è quella di collegare queste due tipologie di cellule, facilitando l’eliminazione selettiva delle cellule tumorali da parte del sistema immunitario.
I farmaci bispecifici sono stati sviluppati per sfruttare il potenziale del sistema immunitario nell’individuazione e nell’attacco dei tumori. Un anticorpo bispecifico è in grado di riconoscere specificamente un antigene presente sulla superficie delle cellule tumorali e un recettore presente sulle cellule immunitarie, come i linfociti. Ciò permette di indirizzare l’attivazione del sistema immunitario verso le cellule tumorali, promuovendo una risposta immunitaria mirata e potenziata.
L’uso dei farmaci bispecifici rappresenta un’importante innovazione nella terapia oncologica, poiché offre nuove opportunità per combattere il cancro in modo specifico ed efficace. Questi farmaci possono essere utilizzati per il trattamento di diverse patologie tumorali, come il linfoma, il mieloma e la leucemia, e offrono potenziali vantaggi rispetto ad altre terapie convenzionali, come una maggiore selettività verso le cellule tumorali e una ridotta tossicità sistemica.
Tuttavia, è importante sottolineare che i farmaci bispecifici sono ancora in fase di sviluppo e la loro efficacia e sicurezza devono essere valutate attraverso rigorosi studi clinici. L’uso di queste terapie innovative richiede un’approfondita valutazione medica e la supervisione di specialisti nel campo dell’oncologia.
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