La camera ardente di Vincenzo D’Amico viene allestita in Campidoglio presso la Sala della Protomoteca (ingresso lato Portico del Vignola). Apertura al pubblico lunedì 3 luglio dalle ore 13 alle ore 19
Il ricordo del Latina calcio
Sulla pagina Facebook dell’A.S.D. Nuovo COS Latina, il ricordo di D’Amico che per tutta la vita è stato legato ai colori nerazzurri pontini:
“Il Cos Latina piange commosso e si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa di Vincenzo D’Amico, morto oggi a Roma all’età di 68 anni a causa di un brutto male.
Nato nel capoluogo pontino e cresciuto calcisticamente proprio all’Oratorio salesiano dal 1964 al 1969, prima di spiccare il volo verso l’Almas e poi la Lazio, D’Amico rimase in biancoceleste dal 1971 al 1986, con la breve parentesi al Torino, stagione 1980/1981. Nel 2007 guidò la rinascita del calcio nella sua città natale ricoprendo l’incarico di presidente della Virtus Latina che lasciò solo nel 2009 in seguito alla fusione delle due realtà latinensi e la conseguente nascita del Latina. Condoglianze sincere da parte di tutta la famiglia neroverde.”
LA CARRIERA
Diventato campione d’Italia nel 1974 a soli 19 anni nella banda Maestrelli con Chinaglia, Vincenzo D’Amico ha speso l’intera carriera con la maglia della Lazio per 15 anni in cui si è concesso solamente una breve partentesi al Torino, dove non voleva andare ma dovette accettare per i problemi economici della Lazio dopo lo scandalo scommesse.
Centrocampista di spiccate attitudini offensive, impiegato in appoggio agli attaccanti, come mezzapunta oppure ala, D’Amico era un abile uomo assist nonché esecutore di calci di punizione. Dopo gli esordi nel Cos Latina e nelle giovanili dell’Almas Roma, nel 1970 passa alla Lazio, segnalandosi subito tra i migliori elementi delle giovanili. Nella stessa annata entra saltuariamente nel giro della prima squadra, allenata da Juan Carlos Lorenzo, poi il salto di qualità nella stagione successiva con cui fa il suo esordio in serie A nel 1972 non ancora diciottenne. Alla sua prima stagione completa tra i titolari totalizza 27 presenze con due reti (tra cui una nel derby di ritorno, contro la Roma); vince lo scudetto e viene premiato come miglior giovane del campionato.
GLI ANNI OTTANTA
Dopo la parentesi al Torino torna alla Lazio nel 1981 accettando di giocare in Serie B e contribuendo a salvare la squadra dalla retrocessione in terza serie solo nelle ultime giornate: 10 reti in 30 partite tra cui la tripletta realizzata alla penultima giornata contro il Varese, decisiva ai fini della salvezza. Le ultime tre stagioni le gioca nella Ternana prima di chiudere la carriera e iniziare l’avventura prima come dirigente sportivo per poi diventare apprezzato opinionista televisivo.
LAZIO: “LEGGENDA E CORAGGIOSO CAPITANO”
“Leggenda biancoceleste e coraggioso capitano nei momenti difficili della Società'” lo ha definito Claudio Lotito e tutta la Lazio. “Vincenzino, come tanti lo hanno sempre continuato a chiamare – scrive il club sul sito -, ha fatto innamorare i tifosi di diverse generazioni con le sue magie in campo e il suo infinito attaccamento alla maglia”. D`Amico ha giocato nella Lazio dal 1971 al 1980 e, dopo un anno al Torino, dal 1981 al 1986. Il presidente Lotito, a nome di tutto il club, rivolge alla sua famiglia e ai suoi cari le piu’ sincere condoglianze. “Non ti dimenticheremo mai, Vincenzo!”.