L’imprenditrice ha presentato una proposta di rifunzionalizzazione e rivalutazione dell’immobile di Terracina che contribuirà a potenziare l’offerta turistica della costa laziale, garantendo una serie di servizi e la creazione di un luogo di incontro e condivisione di informazioni sul territorio.
L’idea è quella di realizzare una struttura ricettiva turistica, punto focale di tour culturali, esperienze gastronomiche e attività naturalistiche e sportive. Grazie anche alla posizione strategica vicina al mare, ai numerosi luoghi di interesse e alle aziende locali, Torre di Badino potrà divenire punto di partenza per itinerari che coinvolgono i turisti a 360°.
La rifunzionalizzazione degli spazi sia interni che esterni ha come obiettivo, oltre al recupero dell’edificio dello Stato, anche quello di rimettere la struttura a disposizione del territorio, coinvolgendo le comunità locali (tra cui associazioni culturali, aziende vinicole, aziende agricole) per valorizzare il patrimonio culturale del territorio.
I Progetti a Rete dell’Agenzia del Demanio
L’affido di Torre di Badino fa parte del programma Progetti a Rete dell’Agenzia del Demanio, una serie di iniziative per recuperare e rivalorizzare quegli immobili dello Stato di valore culturale, identitario e di pregio paesaggistico che non erano più utilizzati, tramite il coinvolgimento di soggetti privati che, tramite bandi pubblici, possono farsi carico del loro recupero, riuso e buona gestione fino a 50 anni.
Dal 2015, anno in cui è stato finalizzato, il programma Progetti a Rete ha permesso al Demanio di affidare 46 immobili in concessione selezionando progetti innovativi in grado di ripensare l’uso del patrimonio pubblico non utilizzato, assicurandone la tutela e la funzione pubblica attraverso nuove attività (ospitalità, eventi culturali, ricreativi, sportivi, di presidio, scoperta e promozione del territorio) legate alla promozione dell’arte, della cultura e dei prodotti locali.
Le torri di avvistamento dal Circeo a Terracina
La Torre di Badino di Terracina fa parte dell’antico sistema difensivo costiero per prevenire incursioni dal mare. Le fortificazioni lungo il litorale erano messe in connessione da un sistema di comunicazione che prevedeva l’utilizzo di segnali luminosi di notte e di fumo durante il giorno. Da ciascuna torre era possibile vedere la precedente e la seguente in modo che, tramite i segnali concordati, era possibile trasmettere in pochi minuti l’allarme a tutta la costa.
Le torri dello Stato Pontificio facenti parte del sistema difensivo, dal Circeo a Terracina erano le seguenti:
Torre Paola (in gran parte visibile)
Torre Moresca (ridotta a stato di rudere)
Torre Cervia (modernamente rifatta)
Torre Fico (in gran parte visibile)
Torre Vittoria (in gran parte visibile)
Torre Olevola ( in gran parte visibile)
Torre Badino (in gran parte visibile)
Torre Gregoriana (ridotta a stato di rudere)
Torre del Pesce (in gran parte visibile)
Torre dell’Epitaffio (in gran parte visibile)
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