Noi de Il Caffè ne siamo venuti a conoscenza nel momento stesso del ritrovamento e abbiamo quindi provveduto ad allertare le autorità, affinché sequestrassero l’arma bianca e la rimuovessero in tutta sicurezza.
Non è affatto normale che un coltello da cucina si trovi in strada. A maggior ragione se si pensa che a 20 metri da lì si trova il parco giochi intitolato ai Martiri di Fiesole, anch’esso in condizioni tutt’altro che adeguate al suo scopo.
Il quartiere Q4, giunto alle cronache nel marzo 2021 per via del video rap inneggiante al clan Travali-Di Silvio, sembra raccontarsi selvaggio e indomito, desideroso di restare tale.
Baby-gang occupa il capannone parrocchiale
Da anni la cittadinanza richiede un presidio di polizia presso il quartiere, consapevole dello stato in cui versa. Il ritrovamento di un coltello di 30cm non è la sola cosa a preoccupare. Nella notte di venerdì 20 ottobre qualcuno ha provveduto ad allertare le autorità per via di una situazione pericolosa che si è ripetuta all’interno di un capannone parrocchiale, lungo viale Paganini.
Da giorni, un gruppo di giovani stanziava nella struttura, dopo aver divelto il cancello principale.
“Inizialmente – racconta il parroco della Parrocchia San Luca, Don Angelo Bonaiuto – per quanto le modalità di appropriazione degli spazi non fossero state le migliori, ho permesso loro di restare, dopo aver avuto un confronto. Mi avevano assicurato che l’intento fosse quello di fare ordine nel capannone per poi trascorrerci del tempo. Effettivamente, la mattina dopo lo spazio era in ordine”.
Venerdì notte, la situazione è degenerata: sedie sfondate, petardi e schiamazzi. Qualcuno ha allertato i carabinieri. Molto probabilmente, i ragazzi si sono dati alla fuga prima di essere raggiunti dalle autorità. Nel tardo pomeriggio del giorno seguente, sabato 21 ottobre, si è presentata la stessa situazione. Questa volta ad intervenire è stata la polizia locale.
“L’impressione che ho – racconta Don Angelo – è che sia più di un gruppo ad abitare quello spazio e che si corra il pericolo che diventi teatro di attività illecite. Nel dubbio, provvederemo quanto prima al ripristino completo della videosorveglianza e alla messa in sicurezza della struttura”.
Tante le promesse e le proposte
Alla luce di quanto accaduto, si comprende la necessità di maggior sicurezza nel quartiere Q4. Non a caso, il progetto “A gonfie vele” che prevede la riqualificazione degli edifici conosciuti come “palazzoni” o “vele” contempla, fra le tante, uffici della questura e presidio della polizia locale. L’avvio dei lavori è previsto per i primi mesi del 2024.
È chiaro però che, contemporaneamente a questo, ci sia un grande lavoro da fare sui fronti della povertà educativa, dell’animazione di comunità, dell’inclusione e promozione di spazi sani per giovani, in cui possano esprimersi in modo costruttivo e sano.
Il quartiere è al centro della diatriba dal lontano 2005-2006, quando l’amministrazione comunale Zaccheo propose la trasformazione dell’ex-Icos in edificio polifunzionale destinato al Comando provinciale della Guardia di Finanza. Nel frattempo, si impegnava ad attivare presso i quartieri Nascosa e Nuova Latina, unitamente al Comando dell’Arma, la ricerca di un immobile da condurre in locazione per potervi allocare la sede di una nuova Compagnia dei Carabinieri. Iniziative mai realizzate.
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