Al momento in città sono attive solo piccole strutture teatrali, del tutto inadeguate alle esigenze del numero dei cittadini pometini. In particolare, l’intervento prevede il recupero, la modifica, ristrutturazione e ampliamento dell’ex consorzio agrario della Coldiretti.
Pomezia avrà il suo grande teatro comunale
Il teatro comunale quindi, alla fine, si farà. Nonostante sia un’opera considerata a Pomezia ‘eterna incompiuta’ da oltre 20 anni tanto da essere definita da alcuni cittadini la ‘Sagrada Famiglia pometina’, ossia un’opera non solo incompiuta, ma anche destinata a restare tale, esattamente come l’opera d’arte architettonica-religiosa di Barcellona, in Spagna. Tornando a Pomezia, il teatro comunale si è trasformato negli anni in croce e delizia, cruccio e speranza di varie generazioni di sindaci ed ex sindaci, di politici ed ex politici.
In passato difatti, varie volte, era stato denunciato lo stato di abbandono e degrado in cui si trovava l’area, ma anche l’avvio imminente di lavori per la realizzazione del tanto atteso primo grande teatro comunale: alle parole però non è mai seguito l’inizio del cantiere.
Ora, finalmente, i soldi sono in arrivo ed, insieme ad essi, la certezza di un’opera che vedrà la luce entro i prossimo 48 mesi (stimati), quindi non oltre il 2027, questo è il termine presunto del fine-cantiere. La conferma è arrivata lo scorso 16 novembre con la determinazione n. 1448.
A maggior precisazione la determina citata n. 1.448 riguarda l’approvazione del progetto definitivo. I fondi stanziati per il Progetto “Pomezia Cresce”, che comprende “Completamento del teatro comunale e centro espositivo”, derivano dalle attività poste in essere dall’amministrazione precedente del M5S e, più precisamente, con l’acquisizione nelle casse comunali dei fondi previsti, avvenuta ad aprile 2022 con determina n. 501 dell’importo di 9.119.292,06 €.
Il progetto definitivo è stato redatto da una Rete Temporanea di Imprese costituita da: Professore-Architetto Marco Petreschi, Sol.Idea srl, Enertec srl, ingegner Antonio Archilletti, geometra Roberto Tomaselli e, infine, architetta Letizia Armentano. Oltre al maxi teatro è prevista la realizzazione di una contestuale ed estesa area espositiva, con tanto di parcheggio e parco circostante.
Descrizione dell’opera
“L’intervento – scrivono i proponenti – ha attuato la modificazione di un capannone della Coldiretti, progettato (in via preliminare, ndr) dallo studio Passarelli, curandone operativamente da un lato la salvaguardia attraverso il riuso e il recupero di gran parte della preesistenza e dall’altro calibrando la parte innovativa con una costante e progressiva verifica dialettica del percorso progettuale. Il nuovo edificio è stato ampliato impostandolo sulla stessa maglia modulare sulla quale era configurato quello originario. Il tutto, nella convinzione di ridare vita ad una architettura di pregio in stato di abbandono.
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