Licenziamenti alla Fiorucci di Pomezia
“Non basta esprimere vicinanza ai lavoratori dello stabilimento Fiorucci di Pomezia – Santa Palomba. È necessario che la Regione Lazio si attivi subito per portare la vicenda sul tavolo ministeriale, come chiedono le organizzazioni sindacali. 170 famiglie vivono l’incubo del licenziamento, e’ necessario ogni sforzo istituzionale per salvare il loro futuro.
Regione chieda un tavolo ministeriale
Le procedure di licenziamento annunciate dalla Fiorucci spa di Santa Palomba sono allarmanti –
aggiunge – e richiedono una mobilitazione di tutta la societa’ per evitare questo epilogo. Un’interrogazione del Partito Democratico al Senato chiede che il Governo si attivi, presso il Ministero del Made in Italy, per aprire un tavolo. Si tratta di una vertenza che ha un riflesso
nazionale: il marchio Fiorucci e’ un simbolo dell’agroalimentare nel mondo, e’ inaccettabile che possa passare il concetto che il rilancio aziendale passi dai licenziamenti”.
I licenziamenti
La procedura di licenziamento dei 200 lavoratori è partita lo scorso 27 di novembre. Prevedeva inizialmente la mobilità per un totale di 216 lavoratori dei salumifici Fiorucci: 200 esuberi riguardano lo stabilimento di Pomezia, 16 quello di Parma. Ad agosto scorso il colosso Fiorucci era passato di proprietà. Dalla multinazionale messicana Sigma Alimentos a due fondi, il tedesco Navigator Group e l’irlandese White Park Capital. Dopo varie e recenti vicissitudini, i licenziamenti in programma per lo stabilimento Fiorucci di Pomezia sono calati a 168. Le trattative tra sindacati e proprietà, al momento, sono state poco fruttuose.
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