Lo stabilisce l’ordinanza del sindaco di Ardea Fabrizio Cremonini. L’ordinanza di Ardea è conseguente al Decreto del Presidente della Regione Lazio che, come ogni anno, individua i tratti di litorale non adibiti alla balneazione.
Il Decreto regionale, va ricordato, recepisce una serie di dati ‘storici’ relativi ai campionamenti che, in maniera periodica e dilatata nel tempo, Arpa Lazio esegue sul litorale.
I tratti interessati dal divieto di balneazione ad Ardea
Ad Ardea, dunque, in base a quanto stabilito dalla Regione Lazio, oltre quattro chilometri di litorale, su nove totali, non possono essere dichiarati idonei alla balneazione. Si tratta degli stessi tratti dei precedenti anni. Questi presentano ormai un inquinamento cronico, essendo prossimi a foci di canali e fossi.
Nello specifico ad Ardea ci sarà il divieto di balneazione:
- dalla Foce del Rio Torto, confine con il Comune di Pomezia, fino a 1.170 metri circa a destra della Foce del Rio Torto;
- da 300 metri circa a sinistra della Foce del Fosso dell’Incastro a 1310 metri circa a destra della Foce del Fosso dell’Incastro;
- da 400 metri circa a sinistra della Foce del Canale Biffi a 130 metri circa a destra della Foce del Canale Biffi;
- da 130 metri circa a sinistra della Foce del Fosso del Diavolo a 150 metri circa a destra della Foce del Fosso del Diavolo;
- da 250 metri circa a sinistra della Foce del Fosso della Caffarella a 100 metri circa a destra della Foce del Fosso della Caffarella.
Ciò non vuol dire però che le spiagge di Ardea non siano fruibili. Anzi, il mare è pulito in tanti tratti del litorale. Non si può inoltre tralasciare il fatto che, soprattutto a Marina di Ardea, esistono spiagge libere, dunque gratuite, fruibili da tutti i cittadini e dai turisti.
Un provvedimento simile è stato preso dalla sindaca di Pomezia Veronica Felici, ma per porzioni minori: due chilometri di costa su nove tra Torvaianica e Campo Ascolano non sono balneabili per gli stessi motivi.
Ardea “paga” per gli altri Comuni
Molti Comuni sversano le proprie acque all’interno dei canali che poi sfociano nel mare di Ardea.
La Regione Lazio, come peraltro chiaramente previsto nel Decreto presidenziale, deve intensificare, soprattutto in quei Comuni, tutte quelle ‘azioni volte alla rimozione delle cause di inquinamento ed al miglioramento delle acque di balneazione’ indicate nel Decreto stesso.
Ardea non può essere penalizzata dai comportamenti scorretti altrui e fare ogni anno i conti con dei divieti che danneggiano l’economia e l’immagine del territorio.
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