A fermare l’installazione del ripetitore è stata la soprintendenza archeologica del ministero della Cultura, che ha dato il parere negativo, poi recepito dall’amministrazione comunale.
L’impianto doveva sorgere in via Arrone, nella zona di Tor San Lorenzo, in una zona di alto pregio. Per questo motivo era stata convocata una conferenza dei servizi con la partecipazione non solo del Comune e della soprintendenza, ma anche dell’aeronautica (lì vicino c’è l’aeroporto) e dell’Arpa (incaricata dei controlli).
La soprintendenza archeologica non ha voluto sentire ragioni. Nella sua relazione ha comunicato che “… l’impianto non può ritenersi compatibile con i valori paesaggistici tutelati e appare, di conseguenza, non conforme, in questa fase, a quanto prescritto dalle norme tecniche del pianto territoriale paesistico del Lazio vigente”.
Il Comune di Ardea fa sapere che il parere negativo della soprintendenza rappresenta un limite invalicabile. “Il suddetto parere negativo per la realizzazione dell’impianto di telecomunicazioni è un atto di dissenso non superabile da questa Amministrazione alla luce della competenza del Ministero della Cultura quale Ente preposto alla tutela ambientale, paesaggistica territoriale e culturale, sovraordinato al Comune”.
Il no è arrivato quasi in tempo limite. La richiesta di autorizzazione dell’antenna infatti è stata presentata il 1 marzo 2024. Il sì o no definitivo doveva essere espresso entro il 6 maggio dalla conferenza dei servizi. La soprintendenza ha comunicato il suo no il 29 aprile. Quell’antenna ad Ardea non va montata.
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