I cittadini, pur apprezzando l’arrivo della terza isola ecologica comunale, hanno chiesto all’Amministrazione Felici lo spostamento del servizio.
All’interno di questa isola ecologica, proprio davanti alle case, è previsto difatti l’arrivo snche di una nuova, grande compostiera di comunità. La compostiera di comunità è, in parole povere, un un grande contenitore dove si buttano grosse quantità di rifiuti umidi anche detti organici: principalmente avanzi alimentari e sfalci erbacei. Rifiuti che in soli 2 o 3 mesi diventano humus, ossia terriccio da riutilizzare nell’orto o nei vasi di casa.
Pomezia, l’isola ecologica (con compostiera) a 50 metri dalle case
L’unico problema è legato al fatto che la compostiera di comunità produce anche puzza e attira animali, soprattutto topi e volatili. Per questo, gli stessi cittadini della zona hanno chiesto lo spostamento del progetto in altra zona.
Inoltre, hanno chiamato in causa il consigliere Giacomo Castro (Lista Valore Civico) che ha presentato una interrogazione con la quale chiede all’Amministrazione di rivedere, per l’appunto, il progetto affinché venga posto ad una ‘distanza di sicurezza’ dalle case stesse.
La nota stampa di Valore Civico
“Roma 2, quartiere di Pomezia di circa 800 famiglie – scirve Valore Civico Pomezia – ubicato su via Cesare Fiorucci. Pochissimi servizi, tra i quali il parco pubblico, dove giocano i bambini, la vicina scuola De André e l’area dove è prevista la costruzione della parrocchia.
Tanta voglia di riqualificare il quartiere e tanti i cittadini che si impegnano da anni per questo obiettivo. Ebbene, come pensa il Comune di contribuire? Realizzando un’isola ecologica, con tanto di area di raccolta dell’umido e quella dei rifiuti contenenti sostanze pericolose, a soli 50 metri dalle case, dai palazzi, tra il parco dove giocano i bambini e la contermine area della erigenda chiesa. Una follia.
Il Consigliere comunale Giacomo Castro, si è fatto portavoce delle preoccupazioni dei cittadini e ha presentato un’interrogazione alla Giunta Comunale e al Sindaco, Veronica Felici, chiedendo di sapere se l’Amministrazione intenda tutelare i cittadini (e come intenda farlo) circa l’assurda localizzazione di questo impianto:
“Non importa se il progetto sia di vecchia data ed è stato partorito dalle Amministrazioni precedenti” precisa Castro “I cittadini di Roma 2 chiedono a questa amministrazione una soluzione che possa salvaguardare la qualità della vita nel quartiere, ed io con loro!”
Cittadini come rifiuti? Un’isola ecologica, infatti, è certamente un servizio pubblico che, però (e non ci vuole una scienza per capirlo!) ha anche degli impatti negativi, soprattutto il rischio di forti emissioni odorigene (in particolare durante la stagione estiva), l’abbandono dei rifiuti nelle aree circostanti (ovvero nel parco pubblico) e la dequalificazione dell’area limitrofa a quella dove è prevista la realizzazione della chiesa, il tutto proprio davanti agli appartamenti e all’area verde dove passeggiano le persone e i bambini tirano i calci al pallone.
Cittadini in protesta
I cittadini in protesta. E’ infatti, palpabile a Roma 2 la delusione fra i cittadini che si chiedono con preoccupazione che impatti avrà sulla qualità della vita nel quartiere il nuovo “servizio” del Comune di Pomezia, i cui lavori sono stati avviati da qualche settimana ed il cui completamento sarà realizzato con un cofinanziamento di oltre 200 mila euro stanziato dalla Città Metropolitana di Roma. Sono in tanti i cittadini che si sono organizzati e hanno inviato mail agli uffici comunali e al Sindaco, per chiedere un ripensamento dell’opera, soprattutto del posizionamento della stessa.
Il modello “Scampia” dell’urbanistica a Pomezia. Basta confrontare il posizionamento delle isole ecologiche di Pomezia e quelle degli altri comuni, ad esempio ad Albano Laziale, Fiumicino o Ariccia: nessuna risulta contermine ad un intero quartiere di palazzi.
“Come è stato possibile, a differenza degli altri comuni, non prevedere le criticità di un isola ecologica attaccata alle case? I cittadini hanno il diritto di essere tutelati da una scelta foriera di negatività per le loro vite”.
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