L’ex Presidente del Pomezia Calcio si candida a Sindaco di Roma. Mario Auriemma, originario di Montesarchio, in provincia di Benevento, 75 anni, già candidato al Comune di Pomezia, nel 1996 era a capo del Movimento Popolare della Moralizzazione,per “moralizzare la classe politica corrotta della Prima Repubblica”. Ora che aspira a prendere il posto di Marino al timone di Italia Morale, è intervenuto al programma radiofonico “La Zanzara” (Radio24), parlando del suo impegno elettorale con un linguaggio sui generis: “Io sono Cavaliere della Repubblica, mi ha nominato Giulio Andreotto (Andreotti, ndr), grand’uomo, grande statista, il più grande di tutto il mondo. Mi candido a Roma, perché ci sto da 50 anni. Sto ancora facendo accordi con quel costruttore, Alfio Marchini. Solo con lui voglio fare l’accordo, sabato scorso abbiamo fatto insieme un convegno a piazza Barberino (Barberini, ndr)”. Per quanto riguarda gli altri partiti: “A Forza Italia ho detto no, la sinistra è tutta corrotta, Giachetti è fuori moda, la Meloni e Bertolaso pure. Tutti i corrotti devono andare in galera, a Roma non si deve presentare nessuno, compreso il M5S. I 5 Stelle non capiscono niente, hanno fallito a Livorno, a Pomezia, a Civitavecchia. Questa Raggi dice solo barzellette. E’ una donna così. Sì, è una bella donna, ma che facciamo? Mangiamo le belle ragazze? Il popolo sta morendo di fame e ha bisogno di gente perbene, non di belle ragazze. Ci vuole la morale! E la morale non ce l’ha il M5S“. Non solo: “A Roma può andare solo Italia Morale. Quindi, io e i miei assessori, che è tutta gente che conosco e che è morale. Il gay pride a Roma mai! Non li voglio vedere i froci io. I froci a casa loro. Se abitano a Roma, li cacciamo dalla città e li mandiamo a Pomezia. Gli stranieri? Tutti a casa loro. Turisti? A casa loro. Se hanno i soldi, possono venire, altrimenti stiano a casa loro”. Le sue perle non finiscono qui: “Non è vero che la città è piena di froci, al massimo ci sono molte mignotte. Per quelle propongo le case ‘chiusa’ (chiuse, ndr). Ora sono vedovo, ho 75 anni, ma si alza ancora. Vado ancora a donne, anche ventenni. Al massimo le pago 10 euro, mi fanno compagnia e basta. Ci vuole la morale“.
29/03/2016