Le indagini della Guardia di Finanza sviluppate, a partire dal 2014 sul fallimento di due società in relazione alle ipotesi di bancarotta fraudolenta avevano coinvolto complessivamente 13 soggetti fisici tra amministratori e componenti dei collegi sindacali.
L’attività ha consentito di accertare che due soggetti, il “dominus”, Alberto Veneruso ed il suo commercialista Giorgio Di Mare con studio a Napoli avrebbero posto in essere “una lunga serie di articolate operazioni societarie (scissioni, cessioni d’aziende o rami d’azienda e dei beni immobili) che hanno portato al fallimento delle due società in questione”, si legge in una nota della Guardia di Finanza.
Le articolate operazioni societarie avrebbero consentito all’amministratore di “sottrarsi illecitamente alle pretese creditorie, cautelando i beni immobili e quelli mobili delle società fallite, lasciate morire in Lussemburgo, attraverso la destinazione finale degli stessi beni ad altre società del proprio gruppo”, prosegue la GdF, “costituire una nuova società a Latina con diversa denominazione, “ripulita” delle passività e che continua l’attività di produzione e fabbricazione di interni per aerei, già svolta dalla società originaria utilizzando la denominazione ed il marchio societario senza aver sostenuto alcun costo”.
Accertato anche l’utilizzo di fatture emesse apparentemente da società con sede in Delaware (USA) per operazioni inesistenti, con la conseguente sottrazione di imposte al fisco per oltre 14 milioni di euro.
Sono state eseguite anche due verifiche fiscali che hanno permesso di scoprire operazioni sospette per 48 milioni di euro.
“Nel corso degli accertamenti – prosegue la Finanza – l’attuale società avanzava richiesta di adesione alla collaborazione volontaria (voluntary disclosure). A seguito di approfonditi accertamenti emergeva che l’istanza in questione conteneva dati non rispondenti al vero e fondata su documenti contraffatti”.
Al termine delle complesse ed articolate indagini, anche con plurime rogatorie internazionali con Uruguay, Regno Unito e Delaware (USA), condotte dal P.M. Marco Giancristofaro, il Gip del Tribunale di Latina dott. Giuseppe Cario ha emesso una ordinanza disponendo la custodia cautelare in carcere nei confronti di A.V., la misura degli arresti domiciliari per G. DI M. e G.P.