OK UFFICIALE
Il provvedimento è contenuto nella determinazione dirigenziale numero G-09734 dell’11 luglio, sottoscritta dal capo della Direzione regionale Valutazioni ambientali e Bonifiche, l’architetto Demetrio Carini. L’atto è stato poi pubblicato sulla Bollettino unico della Regione Lazio il 20 luglio, oltre ad essere stato inviato al Comune di Pomezia e alla ex Provincia di Roma, oggi Area Metropolitana. La fabbrica a rifiuti riceverà scarti alimentari, sfalci e potature erbacee, ma anche fanghi di fogna, ceneri e scorie di impianti industriali di vario tipo.
RESTA IL ‘BIO’GAS
Il progetto approvato riporta due stralci, ossia due fasi. La prima prevede un impianto che trasforma l’immondizia in compost – ossia terriccio – con sistema aerobico, in presenza di ossigeno. In seconda battuta, però, spunta il trattamento anaerobico, senza ossigeno, per la produzione di cosiddetto ‘bio’gas: è quello che più preoccupa e fa infuriare i cittadini che si sono messi di traverso arrivando anche a chiedere un apposito vincolo storico-archeologico al Ministero delle attività culturali. “La sezione di trattamento anaerobico con produzione di biogas potraÌ€ essere oggetto invece di un futuro 2° stralcio funzionale, sempre se l’opera risulteraÌ€ compatibile con il RIR del Comune di Pomezia”, scrive l’architetto Carini nella determinazione con cui autorizza l’intero progetto.
MA NON È DETTA L’ULTIMA PAROLA: C’È IL VINCOLO
Il via libera regionale è importante, ma non è definitivo. Il progetto infatti deve fare i conti con il vincolo che il Ministero guidato da Dario Franceschini ha già predisposto e con cui intende classificare come “area di notevole interesse pubblico” ben duemila ettari tra Pomezia e Ardea. Il vincolo, già operativo e in attesa di conferma definitiva, è il più stringente nel suo genere: inedificabilità assoluta, cioè divieto di realizzare qualunque opera, civile e industriale anche se già autorizzata.
POSSONO SALTARE ANCHE I DUE ‘BIO’GAS PREVISTI AD ARDEA
Quindi, se diventa definitivo il vincolo, salta non solo il progetto Cogea a Pomezia, ma pure gli altri due progetti ‘bio’gas per quasi 150mila tonnellate l’anno di rifiuti nel territorio di Ardea. Si tratta del ‘bio’gas già approvato da 117mila tonnellate all’anno della società Suvenergy Srl, in zona Tor di Bruno, e l’altro in corso di approvazione e proposto dalla Biovis Srl, in località Caronti, da 30mila tonnellate all’anno d’immondizia. I residenti annunciano battaglia affinché il vincolo ministeriale divenga definitivo.