A Pomezia sembra proprio sia in atto una piccola rivoluzione e ci sono settori che dopo anni di stasi o quasi intoccabili ora sono in procinto di essere rivisti. Questo quanto emerso nel corso di una delle ultimissime sedute della Commissione Politiche Sociali e Pari Opportunità, Sport, Politiche Giovanili, del Tempo Libero, Pubblica Istruzione, Edilizia Scolastica, Università, Studi e Ricerche, Programmi Speciali, Cultura e Turismo. Un elenco lungo e variegato quanti sono i settori che accorpa la commissione stessa. Tra gli argomenti a tenere banco quello inerente il Regolamento impianti sportivi e palestre; strutture che in passato a Pomezia hanno visto una gestione alquanto allegra con pochissimi spazi, se non nulli, a disposizione delle piccole società e associazioni sportive.
La linea che sembra ora si stia preferendo è quella di assegnare con priorità alle associazioni locali e, al tempo stesso, mantenere un’apertura verso l’esterno, negli orari in cui i locali scolastici e le palestre sono inutilizzati, per attività ed associazioni, non presenti sul territorio. Non verrà assegnato alcun punteggio per le associazioni che non hanno un’anzianità di almeno 3 anni; per le nuove associazioni ci sarebbero comunque delle ore riservate. Ma c’è chi nell’opposizione nel corso della seduta ha storto il naso, nel caso specifico il consigliere di opposizione Omero Schiumarini, che ha adombrato sospetti su questa volontà di voler modificare il Regolamento.
La giunta Fucci ha poi intenzione di rivedere anche l’Albo delle Associazioni, con l’introduzione di prevedere una revisione annuale per cancellare quelle associazioni non più operanti o che non abbiano svolta almeno una attività sul territorio; l’Albo, è stato precisato, annovererà solo le associazioni senza scopo di lucro e non quelle di categoria. Altri progetti innovativi per Pomezia su cui si sta lavorando sono quelli che vedono al centro la persona. Tra queste quelle relative al potenziamento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, l’incentivare le ludoteche pubbliche o private intese come servizio educativo-culturale-ricreativo e il sostenere le banche del tempo. Queste ultime sono forme di organizzazione, dove ci sono persone disponibili ad offrire gratuitamente parte del proprio tempo per attività di cura, custodia ed assistenza che vengono poste in relazione con soggetti e con famiglie in condizioni di bisogno; tutto viene svolto in maniera gratuita e solitamente si ottengono dei bonus per ricambiare con qualche altro lavoretto a costo zero (del tipo: tu mi fai l’orlo a un pantalone, io ti sistemo il rubinetto che perde…).