Un altro anno alle Torri di via Tronto è praticamente passato: aperto con l’illusione di un acquisto all’asta, che avrebbe riportato vivibilità nel comprensorio, e che invece si avvia alla chiusura mantenendo gli stessi problemi di degrado e illegalità da anni denunciati da quanti vi abitano intorno, a Nuova California. Ciclicamente sgomberato e subito rioccupato (anche a distanza di poche ore) da senzatetto e zingari, italiani e stranieri, che lo hanno trasformato in un centro di degrado e criminalità, il complesso Le Torri preoccupa i residenti sia per lo stato di degrado in cui versa, sia per l’aumento della microcriminalità connessa alla presenza degli occupanti, accusati spesso dagli altri residenti del quartiere di episodi di minacce e prepotenze ai loro danni, oltre che di illegalità.
A farsi come sempre portavoce dei disagi e delle paure dei residenti, stanchi di una difficile convivenza con gli occupanti delle Torri e, soprattutto, di non essere ascoltati dalle istituzioni cui si sono più volte rivolti, è il presidente del comitato di quartiere Nuova Claifornia, Piero D’Angeli, che da anni chiede per il quartiere servizi primari ed essenziali: strade asfaltate, pubblica illuminazione, allacci alle reti fognarie e gas, scuole. «In questi anni – sostiene Piero D’Angeli – ci siamo rivolti a diversi esponenti delle istituzioni, sia a livello locale che nazionale, dal Prefetto di Roma al Presidente della Provincia, al Presidente della Regione, dai sindaci di Ardea e Roma ai Carabinieri, alla Polizia di Stato, ma purtroppo ad oggi non abbiamo avuto riscontro alle nostre sollecitazioni e la situazione delle Torri è rimasta immutata. Gli episodi di microcriminalità sono sempre presenti, addirittura aumentano. La situazione è insostenibile e c’è sempre il rischio che possa degenerare e ci scappi la tragedia. Allora, però, sarà troppo tardi per intervenire».