E l’appuntamento del 20 febbraio va a ribadirlo. Anche l’assessore regionale all’Ambiente Massimiliano Valeriani sarà alla prima assemblea cittadina sull’immondizia, «#romadicebastarifiuti», indetta dal gruppo «Tutti per Roma, Roma per tutti» ed organizzata dalle sei donne – Emma Aminconi, Francesca Barzini, Roberta Bernabei, Martina Cardelli, Tatiana Campioni, Valeria Grilli – che il 27 ottobre avevano già organizzato il sit in sul piazzale del Campidoglio contro Virginia Raggi. Questa volta, invece, dopo averla incontrata di persona, l’hanno anche invitata a partecipare all’ assemblea nel teatro Palladium alla Garbatella: la sindaca non ha ancora fatto sapere se sarà presente.
Sicuramente ci sarà un nutrito gruppo di esperti: dall’ex assessore all’Ambiente Paola Muraro, a Giovanni Hermanin, ambientalista ed ex presidente di Ama, ad Andrea Benedetto, direttore del dipartimento di Ingegneria di Roma Tre. Ci sarà l’ex presidente di Ama, Daniele Fortini; l’associazione Retake, sociologi, psicanalisti e sindacalisti. Tra i temi al centro dell’attenzione, quello delle conseguenze sulla nostra salute di questo proliferare di rifiuti in giro per la città: a parlarne Giovanni Capelli, ordinario di Igiene all’università di Cassino, anche con la sua relazione sul riprodursi in maniera esponenziale di topi e gabbiani. I dati li darà Tatiana Campioni: 4600 tonnellate di immondizia prodotte ogni giorno, differenziata ferma al 45 per cento; 740 milioni spesi da Ama in cinque anni per portare fuori Roma (e Italia) l’immondizia. «Il fatto è che ovunque i rifiuti sono ormai diventati una risorsa», spiega Francesca Barzini, «mentre a Roma sono invece un pericolo per la salute dei cittadini, sia per il proliferare di topi e gabbiani sia per gli effluvi della “monnezza”. Le tecnologie per trattarli ci sono: non si capisce perché non si riesce a prendere nessuna iniziativa: né da parte della Regione che del Comune. Non c’è la volontà politica di risolvere il problema».