A finire nel mirino, in particolare, i 9800 euro pagati dal Comune di Pomezia, in base a una convenzione stipulata con Bandiera lilla, per la “valutazione” dei principali luoghi pubblici e turistici della città da parte dei responsabili del progetto. Il sopralluogo, a quanto spiega il Comune, è stato effettuato il 17 giugno ed è consistito nella simulazione di “percorsi per disabili in tutti i luoghi di interesse: spiagge, piazze, giardini, chiese, palazzi storici, impianti sportivi, museo e biblioteca comunale”.
«In realtà la bandiera non è un riconoscimento a quanto è stato fatto, nonostante le ostentante affermazioni del Comune – attacca il comitato Pomezia Senza Barriere – ma è un modo per dire “convenzione”, una convenzione con cui il Comune si impegna a versare alla suddetta associazione 9800 euro di soldi pubblici che anziché essere utilizzati per la redazione del PEBA (Piano per la Eliminazione delle Barriere Architettoniche, ndr) serviranno a pagare un servizio da parte della cooperativa».
«Chiediamo però, consapevoli che non avremo risposta – continua il comitato – il perché, come recita la convenzione, la risoluzione della stessa può avvenire anche nel caso di “inadempimenti dell’Ente relativi a mancata osservanza della riservatezza su Protocollo e questionari”. L’associazione Luca Coscioni aveva offerto al Comune di Pomezia la redazione gratuita del PEBA da parte di esperti riconosciuti a livello nazionale. È inspiegabile il motivo per cui è stato scelto di procedere, pagandola con soldi pubblici, alla sola valutazione delle attrazioni turistiche».
A stretto giro è arrivata la replica del sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà, tramite la propria pagina facebook: «Ottenere questo riconoscimento è un punto di partenza – commenta il Primo cittadino – vuol dire dimostrare sensibilità verso le persone che per problemi di vista, motori o uditivi hanno difficoltà a vivere le città italiane ed i loro luoghi di attrazione turistica. Da quest’anno, grazie agli ultimi interventi che abbiamo messo in atto in favore delle persone con difficoltà motorie come: passerelle, sedie job e bagni per disabili presso le spiagge libere, siamo riusciti a coprire la stragrande maggioranza dei luoghi di interesse del nostro comune, dando la possibilità a tutti di visitarli». «Ci tengo a precisare una cosa, la Bandiera Lilla – assicura il sindaco – non si compra! È richiesto un contributo alla cooperativa onlus che comprende le verifiche tecniche sui requisiti minimi per ottenere la certificazione e una serie di servizi che inseriranno il nostro comune in una rete informativa e turistica che conta più di 10 milioni di persone in Italia. Se non si hanno i requisiti, la certificazione non va a buon fine».