Giovane dottorando italiano dell’Università di Cambridge, rapito in Egitto il 25 gennaio 2016, Giulio Regeni è stato ritrovato senza vita, con evidenti segni di tortura, il 3 febbraio. L’uccisione ha dato vita in tutto il mondo a un acceso dibattito politico su depistaggi e coinvolgimenti governativi. Gli studenti dei due istituti scolastici coinvolti hanno risposto all’appello di Amnesty International manifestando la propria solidarietà con una marcia silenziosa che dalle due scuole ha raggiunto il municipio, dove sono stati accolti dal sindaco Adriano Zuccalà.
«Abbiamo aderito all’iniziativa – ha spiegato il Primo cittadino – per sottolineare con forza la condanna verso ogni forma di tortura e non dimenticare l’assassinio di Giulio Regeni. Vedere nei nostri studenti tanta sete di verità e di giustizia deve essere d’esempio per tutti, in primo luogo per le istituzioni, affinché venga fatta luce per il crimine commesso». Lo striscione rimarrà esposto fino al 3 febbraio, giorno in cui il corpo di Regeni è stato trovato senza vita.