Questa notte intorno all’1.50 ad Aprilia è andata a fuoco l’auto, una Mini Cooper diesel, del Sindaco di Ardea Luca Di Fiori. Il fatto è avvenuto in via Apriliana, al confine tra Aprilia e Ardea, dove il Sindaco rutulo ha la residenza. In passato il Primo Cittadino era già stato oggetto di atti intimidatori. Per le operazioni di spegnimento e rimozione sono intervenuti i Vigili del fuoco e i Carabinieri di Aprilia. Ora sono in corso le indagini, ma è certa la natura dolosa del gesto.
“Eravamo appena rientrati dopo una bella serata con amici – racconta a Il Caffè il Sindaco Di Fiori – avevamo addirittura la porta aperta. Tutto è successo in un attimo. Sono davvero amareggiato per questa situazione, appena sarò autorizzato dalle autorità inquirenti convocherò una conferenza stampa”.
Questa la nota del Sindaco di Ardea pervenuta con le sue dichiarazioni e la ricostruzione di quanto accaduto stanotte.
“Erano circa le due meno venti di notte quando ero appena rientrato a casa dopo una serata con alcuni amici. Il portone era ancora aperto. Sentendo abbaiare i cani in maniera molto strana e ascoltando un rumore metallico come dell’innescare di un accendino, sono uscito fuori dal balcone. Così ho visto un uomo, un ragazzo di circa 30 anni, che nel buio del parcheggio armeggiava intorno alla ruota posteriore sinistra della mia auto: stava cercando di accendere qualcosa. In una frazione di secondo sono sceso urlando ma ormai era troppo tardi: lui si stava dileguando verso la sua macchina, una Punto bianca, lungo via Apriliana, proprio per fuggire. In quel momento ho pensato a chiamare i carabinieri e a spegnere subito l’incendio che stava colpendo la mia Mini Cooper, che comunque non è andata distrutta ed è funzionante. Sono sconcertato. E’ una nuova, palese, intimidazione ai danni di questa città”. “Ora bisogna tenere alta la testa, come sempre, e dare il senso di unità – ha spiegato il sindaco – Sembra quasi un disegno contro la città: sistematicamente, ad orologeria, si verificano eventi che, anche se creano materialmente pochi danni, uccidono le persone che vogliono cambiare questo territorio. E’ un morbo che entra dentro e avvilisce, distrugge, fa cadere le braccia. Ma noi a tutto questo non ci stiamo. I fatti successi negli ultimi anni che non hanno una connotazione e un colore politico, perché hanno investito consiglieri del centrodestra, del centrosinistra, di liste civiche, giornalisti, ex rappresentanti dell’Arma, uffici comunali, impongono una riflessione profonda. La città deve essere unita a prescindere da tutto e deve reagire in modo unitario. La prima telefonata che ho ricevuto questa mattina è stata del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, sempre sensibile, e con il quale ho fissato un appuntamento nel pomeriggio di oggi per evidenziare queste nostre preoccupazioni. Non credo che sia opportuno in questo momento di crisi politica ‘balneare’ per Ardea prendere con superficialità in considerazione l’intera vicenda, strumentalizzandola. E’ il momento questo di unirsi e di reagire con forza. Tutti insieme”. “La prima reazione di questa notte è stato di sconforto perché sono preoccupato per la mia compagna e per mia figlia – ha concluso – Ora c’è la voglia di riscatto e di rispondere a nome della città che vogliamo e dobbiamo andare avanti. Bisogna proseguire con la svolta, che può avvenire soltanto col supporto, con l’aiuto, con l’impegno, di tutti i cittadini perbene e dei loro rappresentanti, politici e sociali, a ogni livello. Ecco quindi l’invito che rivolgo: uniamoci contro chi ci vuole far apparire la nostra città quello che non è”.
Anche il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci si è detto solidale: “Esprimo la mia solidarietà al collega Di Fiori per quello che è accaduto stanotte. Condanno categoricamente ogni azione violenta ai danni delle Istituzioni e sono vicino al Sindaco e ai suoi cari”.