A pochi mesi dalle elezioni amministrative nasce l’associazione “Fare Latina – Evolabor”, che viene definito contenitore di sviluppo formato da imprenditori e professionisti del territorio. Il presidente è Giorgio Di Giorgio e il vice Annalisa Muzio, avvocato, commissario di Confcommercio, presidente dell’associazione Minerva e dell’osservatorio dello sport. Sebbene circoli da tempo in maniera non ufficiale la notizia della sua candidatura, Muzio ancora non ha sciolto le riserve spiegando solamente che «la città può uscire da questo momento triste che vive da diversi anni soltanto attraverso un’azione comune». Per come stanno le cose fino ad ora, dunque, Fare Latina – Evolabor potrebbe trasformarsi in lista civica, accodarsi ad una coalizione o restare contenitore senza che l’attività sfoci in una proposta amministrativa. Da sottolineare che fanno parte del gruppo di lavoro Giulia Caprì, ex assessore del Comune di Latina scelta da Coletta che ha lasciato l’incarico per motivi professionali, e Francesco Saverio D’Ottavi, candidato nel 2016 con la lista Lbc Latina Bene Comune.
Come nasce Fare Latina – Evolabor?
«È un’idea che si è sviluppata in maniera naturale dall’incontro di persone che avevano già la loro progettualità. Il presidente aveva infatti già presentato un progetto di città al Comune. Ci siamo ritrovati, ognuno con il suo percorso, e cercheremo di portare idee alla città».
Che ruolo hanno Confcommercio, l’associazione Minerva e l’osservatorio per lo Sport in Fare Latina – Evolabor?
«In Confcommercio io sono il commissario e ricopro un ruolo tecnico. Minerva, l’Osservatorio e la Consulta dei Borghi si incrociano perfettamente con il lavoro di Fare Latina – Evolabor perché porterà avanti azioni nel campo del terzo settore, dello sport e della cultura. Sicuramente un’attenzione particolare sarà data al connubio che ritengo ci debba essere tra imprenditoria e parte pubblica, con un’occhio su economia e imprenditoria».
Questo contenitore scenderà in campo nelle elezioni amministrative?
«Siamo in una fase dove ci interessa creare il prodotto. Il massimo sforzo lo stiamo mettendo in questo. Siamo uomini e donne libere, c’è e ci sarà massima libertà su questo. Chi ha velleità di candidarsi lo farà, vedremo se e come si svilupperà questa cosa. Al momento siamo impegnati a raccogliere le proposte, e ne stiamo ricevendo tante, perché si è capito che l’intento non riguarda solo le elezioni amministrative».
Possiamo immaginare che il vostro gruppo di lavoro diventerà una lista civica?
«Attualmente siamo in fase di sturt up, non abbiamo come priorià questo. Non chiudiamo le porte a nulla però».
Avete avuto colloqui con partiti?
«Personalmente, con i ruoli che ricopro sono abituata a interfacciarmi con tutti ed ho già proposto le mie idee a tutti. Ci riserviamo su questo. Pensiamo a realizzare un prodotto che possa e essere alternativa progettuale, poi scioglieremo la riserva».
Giulia Caprì e Francesco Saverio D’Ottavi vengono da Lbc. Quanto influisce questa loro vicinanza?
«Su questo non posso rispondere, perché sono loro che si sono candidati con Lbc. Prendo di buono che hanno esperienza e pregresso. Accolgo quello».
Circolano voci secondo le quali lei avrebbe bussato alla porta di più di un partito proponendosi come candidato Sindaco. Conferma?
«Smentisco che io abbia chiesto questo. Sicuramente ho avuto colloqui con tutti. Credo che i partiti politici stiano facendo un resoconto delle persone più impegnate. Immagino che abbiano parlato con me come con altri».
Ad oggi di candidatura ufficiale c’è solo quella di Coletta, appoggiato dal Pd. Il centrodestra è a lavoro per cercare un nome e serpeggia l’ipotesi di Zaccheo che potrebbe rimettersi in gioco. Vicino a chi vi ritrovate di più?
«Vicini a noi. Dobbiamo uscire dall’ottica di classificazione delle idee. Credo ci si debba concentrare sul fare, che non necessariamente debba avere bandierina idologica».