Il 25 novembre esperti di tutto il mondo si incontreranno a Monte Porzio Catone, presso villa Mondragone, sede di rappresentanza dell’Università Tor Vergata, per parlare di CBRNE, acronimo di (emergenze) Chimiche, Biologiche, Radioattive, Nucleari ed Esplosive, in occasione del 3° Workshop internazionale. Insomma, metodi illegittimi di guerra, regolate da apposite convenzioni internazionali e condannate dal diritto internazionale umanitario. E allora perché parlarne? ” Innanzitutto perché questo tipo di emergenze non proviene solo dal mondo militare, ma anche e soprattutto dal mondo industriale civile (come non citare lo sversamento in Florida di 217 milioni di metri cubi di acqua radioattiva, dicono gli organizzatori, il recente incidente presso lo stabilimento ibsf tedesco e il sempiterno incidente “nostrano” di Seveso ne sono esempi e, ultimamente, da rischi di potenziali attacchi “non convenzionali” ad opera di terroristi “. A villa Mondragone ci saranno anche due castellani: un veliterno, Francesco Rosiello, laureando in medicina presso l’Università Sapienza di Roma e Sergente (in congedo) del Corpo Militare CRI, già esperto in Diritto Internazionale Umanitario e Diritto Internazionale delle Catastrofi ed il marinense Luca Zelinotti, volontario CRI e anche lui noto nel settore: entrambi coinvolti nella “poster session” con un lavoro sull’eventuale adeguatezza di Roma ad un attacco di questo genere. L’articolo vede il veliterno Rosiello quale prima firma e, tra gli autori, il Prof. Claudio Modini, direttore del DEA (ex dipartimento di Pronto Soccorso) del Policlinico Umberto I di Roma. L.S.
24/10/2016