Il Piano anti-rumore dell’aeroporto che coinvolge anche il vicino e confinante comune di Marino oltreché l’intera area sud di Roma; la lotta contro l’inceneritore di Roma tanto-caro al sindaco Pd Roberto Gualtieri e infine una gestione ‘esplosiva’ delle municipalizzate che rischierebbero di implodere nelle mani della Giunta municipale.
Abbiamo messo a confronto la versione dei motivi dell’addio del Pd (già ampiamente pubblica, ma che troverete in ogni caso in calce al presente articolo) con quella del M5S, ancora inedita. Ai cittadini spetterà l’onore di capire chi ha ragione, tra i due contendenti politici.
Ma partiamo dai dati concreti: la ‘scomunica’ politica con la quale la prima cittadina PD della città aeroportuale Emanuela Colella ha dato il benservito a Guido Monti, suo ormai ex vicesindaco M5S, è stata sancita dall’ordinanza sindacale n. 5 del 22 aprile scorso.
Ciampino, la sindaca ‘scarica’ il vice. La versione M5S
Forti attriti tra sindaca e vice sarebbero nati non solo e semplicemente per banali, piccole ‘beghe’ locali, ma, prima di tutto, secondo l’M5S – da un sostanziale rischio di ribaltone sul cosiddetto Piano anti-rumore dell’aeroporto di Ciampino.
Un ribaltone che potrebbe vanificare i risultati ottenuti, in passato, dall’ex ministro dell’Ambiente M5S Sergio Costa, attuale deputato, con l’aiuto dell’ex premier pentastellato Giuseppe Conte, leader del partito grillino.
Risultati che avrebbero costretto noti operatori del settore aereo a ridurre il numero di voli da e per lo scalo aeroportuale dei Castelli Romani, soprattutto di sera e durante i festivi.
Con tutti i vantaggi del caso per l’intera area vasta situata al confine tra la Capitale e i Castelli Romani, su cui lo scalo aereo pende come una spada di Damocle, sia a livello di rumore che di inquinamento dell’aria, con tutte le conseguenze igienico-sanitarie che si possono anche solo immaginare.
Ora quel Piano anti-rumore sarebbe a rischio. Ma il silenzio della sindaca Colella e dell’intero Pd di Ciampino continuerebbe. Un silenzio ‘sordo’, ‘indifferente’ e ‘assordante’ che continuerebbe anche dopo l’allarme lanciato pubblicamente dal Comitato CRIAAC (per leggere la notizia, clicca qui).
Questo, in soldoni, ci viene riferito dai vertici del partito M5S.
Aeroporto, lotta all’inceneritore e… municipalizzate
Vi sarebbe poi, inoltre, anche una lotta non proprio ‘integrale’ e ‘reale’ all’Inceneritore di Roma, da parte della sindaca di Ciampino Emanuela Colella, e della sua delegata all’Ambiente, Federica Giglio, tra i motivi veri di addio tra sindaca e vice.
Quest’ultima assessora, Federica Giglio, è cresciuta tecnicamente ma non solo alla ‘corte’ del comune di Albano Laziale e del vicesindaco albanense Luca Andreassi (in quota Azione, quindi in sostanza pro-inceneritore, nonostante tutti i distinguo del caso).
Del resto, l’attuale inceneritore di Roma-Santa Palomba è una creatura ‘tecnica’ nata nelle viscere del Pd. Un impianto che è una sostanziale rivisitazione di un precedente inceneritore previsto ad Albano nel lontano 2007. Difficile quindi per l’attuale Pd – come per quello di 17 anni fa – ostacolare davvero e nei fatti il suo sindaco Roberto Gualtieri e le sue correnti interne pro-inceneritore.
Ma tra i motivi dell’addio anche, infine, una gestione delle municipalizzate comunali che sarebbero una vera e proprio polveriera pronta ad esplodere e gestita in modo a dir poco superficiale.
Sarebbero questi, in soldoni, i motivi politici veri – ancora inediti – che avrebbero spinto la sindaca Pd a far fuori il suo ex alleato, entrato in giunta a settembre scorso (per leggere la notizia, clicca qui).
La versione del PD di Ciampino
Di tutt’altro tenore le accuse Pd. “La vicenda della revoca da parte della Sindaca Emanuela Colella, delle deleghe al Vice Sindaco Guido Monti – spiega a mezzo stampa Luca Salandra, segretario del Partito Democratico di Ciampino – rappresentano la fine della collaborazione politica col Movimento5stelle locale.
Lo abbiamo detto molte volte. Abbiamo auspicato un cambio di atteggiamento da parte dei vertici locali. Abbiamo sperato che la rappresentanza in consiglio comunale diventasse valore aggiunto in termini di proposte; ma invano.
Le parole di Salandra
Quasi due anni non sono stati sufficienti affinchè questi auspici si tramutassero in fatti concreti, tangibili. Purtroppo nemmeno due avvicendamenti in Giunta chiesti dagli stessi quadri locali, una attività improntata sulla trasparenza e il confronto su ogni singolo atto e la continua ricerca di una collaborazione leale da parte di tutti i rappresentanti delle liste che compongono la maggioranza, ha scalfito questo stato di cose.
Una totale mancanza di rispetto e soprattutto un insieme di giochetti più afferenti alla vecchia politica, fatta di incontri riservati e caminetti, che al cambiamento di passo che ci siamo impegnati a compiere. Quello stesso cambiamento troppo spesso sbandierato dai nostri ex compagni di viaggio, che purtroppo è rimasto un mero proclama.
Un cambiamento che invece abbiamo visto rispettato negli atti e nei comportamenti posti in essere da entrambi gli ex appartenenti alla Giunta Comunale Fabrizio Tulli e Guido Monti che ci sentiamo di ringraziare per il lavoro svolto in questi mesi di governo della Città. La parola cambiamento infatti presuppone sforzi, azioni, voglia, altrimenti rischia di diventare un claim vuoto, senza senso né appeal.
Come Segretario rinnovo la mia ferma volontà e il mio fermo intendimento a difendere la nostra comunità democratica, troppo spesso e in maniera del tutto fuori luogo attaccata, e il lavoro portato avanti dalla Sindaca Colella e dalla Giunta comunale volto al cambiamento e al miglioramento della nostra Città.
Fino a quando i vertici locali di questa forza politica a livello locale continueranno ad essere coloro i quali hanno delegittimato perfino i loro rappresentanti in Giunta, da loro stessi nominati, per colpire la maggioranza tutta, screditandone ad arte ogni passo, non ci sarà spazio per qualsivoglia interlocuzione con il Movimento 5 Stelle.
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