I carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio artistico hanno installato una torre con telecamere a infrarossi per individuare gli eventuali tombaroli che possono entrare e danneggiare l’area archeologica di Castrum Inui. «Il lavoro dei carabinieri e della soprintendenza è importante per cercare di tutelare quel bene che è dell’intera umanità – ha spiegato il commissario prefettizio Antonio Tedeschi, che ha visitato il sito archeologico accompagnato dall’archeologo Francesco Di Mario (responsabile del territorio per la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio) –. In questi luoghi nasce il mito di Roma e in questo territorio c’è un pezzo del fondamento della cultura europea. C’è da andarne orgogliosi. È assurdo vedere come i tombaroli scavino e rompano alla ricerca di qualcosa che poi si trasforma, come è accaduto, in griglie di metallo messe dagli archeologi semplicemente perché, allarmati dai metal detector, si mettono a picconare senza alcun criterio. Poi, inoltre, ci sono i vandali: quelli che, per un piacere che non ha alcun senso, si mettono a rompere i lavori moderni fatti dalla Soprintendenza. Mi auguro che la futura amministrazione possa tutelare ancor di più questo bene meraviglioso che tocca aspetti storici, culturali, ambientali».
06/06/2017