Il primo negozio è un monolocale in via Romana, dopo qualche anno si trasferisce sempre in via Romana in un negozio più grande, infine, si sposta a piazza IX settembre davanti alla stazione, dove si trova ancora oggi. Un posto più grande che amplia un’attività sempre crescente. “Mio padre insieme al negozio – spiega il figlio Fabio – aveva una ditta edile per l’applicazione dei colori che creava. Nel corso della vita ha fatto infiniti studi su questo settore, veri e proprie Master in aziende per scoprire ogni tecnica e ogni segreto. Questo voler sempre migliorare lo ha portato ad essere non solo un commerciante ma un vero esperto.
In molti chiedevano la sua consulenza, non solo per il settore edile, ma per le automobili, per il settore nautico e anche per questioni artistiche”. Una vita intensa quella di Renato Cavalieri, che nel suo lavoro non era secondo a Nettuno e che ha lavorato con la Chiesa, per dipingere e restaurare immagini sacre ed edifici religiosi, ma anche con i nobili di Roma e di Nettuno, i Principi Borghesi, che vivono in palazzi di pregio in cui ci sono affreschi su cui intervenire per la conservazione. E’ scomparso nei gironi scorsi ad 83 anni. “Fino alla fine era lui a decidere tutto – ricorda con affetto il figlio – è sempre stato attivissimo e dopo 50 anni di attività era stato premiato come attività storica della città. Qui ha iniziato con un laboratorio in un garage in via Risorgimento, in una palazzina che ora non esiste più, e poi è andato avanti con i negozi. E’ stato un precursore, Cavalieri era negli anni ’70 una sorta di precursore di Leroy Marlene. Era un grande comunicatore e fortissimo con i restauri dei mobili. Ha portato a Nettuno tanti artisti che si servivano da lui da Carlo Caroli a Corona di Velletri. Anche il Maestro Manzù si serviva da lui, ma mandava gli assistenti da Ardea a fare spese”. Con Renato Cavalieri finisce un’epoca ma si spera resista la tradizione.